Il Comune di Teramo acquista l’ex sede della Banca d’Italia: l’edificio diventa patrimonio pubblico

26 Novembre 2025
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Firmato l’atto da 1,35 milioni, D’Alberto: «Un intervento atteso da tanto, nostra pianificazione è chiara»

TERAMO – «Un intervento atteso da tanto», ha dichiarato il sindaco Gianguido D’Alberto aprendo la mattinata in cui è stato ufficializzato il passaggio di proprietà dell’ex sede della Banca d’Italia in via Carducci. Una giornata che segna un tassello nella riorganizzazione degli spazi comunali, all’interno di una strategia che – come ha ricordato il primo cittadino – si basa su una visione complessiva e già tracciata.

L’edificio, già utilizzato dal Comune come sede in locazione, ospita Gabinetto del Sindaco, Segreteria generale, Ragioneria, Tributi e Scuola. Con l’acquisizione, l’ente elimina il canone di affitto, evita costi di trasloco e consolida un investimento strutturale nel proprio patrimonio pubblico, garantendo continuità nei servizi e stabilità per il futuro.

Il sindaco ha sottolineato il lavoro svolto dagli uffici, richiamando e ha ribadito che per l’amministrazione «C’è una pianificazione chiara. Palazzo Pompetti tornerà a ospitare la casa del Comune e questo edificio non sarà un’alternativa a piazza Orsini, ma un potenziamento del patrimonio pubblico».

La firma dell’atto notarile, alla presenza del notaio Marina Vincenti, è avvenuta alla presenza dell’assessore Domenico Sbraccia, del presidente del Consiglio comunale Alberto Melarangelo e del dirigente Pierluigi Manetta. L’acquisto, del valore di 1 milione e 350 mila euro, è stato finanziato tramite mutuo con Cassa Depositi e Prestiti.

D’Alberto ha ricordato come l’immobile fosse stato al centro dell’interesse sia del Comune sia della Provincia: una scelta, ha spiegato, coerente con l’obiettivo di preservare il patrimonio del territorio, «patrimonio culturale prima ancora che immobiliare».

Apprezzamento anche da parte della Banca d’Italia. «Siamo felici che questi stabili possano essere restituiti ai cittadini, alle persone. Per noi è un simbolo di vicinanza», ha affermato Mario Sica, responsabile temporaneo della filiale dell’Aquila.

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