Anche l’Abruzzo ospiterà, in occasione del Festival dell’Appennino, una delle tappe del percorso di mobilità dolce più grande d’Italia
ROMA – È stata svelata ieri alla Camera dei Deputati la tappa abruzzese del “Festival dell’Appennino” il più grande itinerario di mobilità sostenibile d’Italia che da Genova, attraversando tutto lo stivale, giungerà fino alla Sicilia.
Per l’Abruzzo è stato scelto il piccolo borgo di Sante Marie (AQ) che il 5 luglio 2026 ospiterà una delle 14 tappe della manifestazione che si inserisce nel percorso dell’Appennino Bike Tour, la più grande direttrice di mobilità sostenibile del paese.
Il progetto sarà parte integrante del Piano Nazionale di Sviluppo Sostenibile, un’opportunita unica di promozione del territorio attraverso la mobilità dolce e la valorizzazione dei piccoli borghi.
La ciclovia dell’Appennino, cuore pulsante del progetto, coinvolgerà 14 Regioni, 52 Province e 1.431 Comuni, attraversando un’area abitata da circa 6 milioni di cittadini, composta prevalentemente da piccoli borghi con meno di 5.000 abitanti. L’incontro di ieri è servito a raccogliere le istanze dei territori ed a presentare al Parlamento una programmazione strutturata per il futuro.
Il sindaco di Sante Marie, Lorenzo Berardinetti, presente ieri a Roma per il primo Congresso Nazionale dedicato al tema, anche in qualità di presidente dell’Uncem Abruzzo (Unione nazionale comuni, comunità ed enti montani), ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa per la comunità locale.
«Sante Marie è pronta ad accogliere il festival e a mostrare il meglio del nostro territorio», ha dichiarato Berardinetti, ringraziando tutti coloro che stanno contribuendo alla realizzazione del progetto. «È un’iniziativa che unisce sport, natura e sviluppo sostenibile, valorizzando concretamente le nostre comunità».
Il Festival dell’Appennino non sarà soltanto un evento sportivo ma un’occasione unica per mettere in rete territori, istituzioni e comunità presenti lungo la dorsale appenninica.
La tappa di Sante Marie si candida così a diventare un esempio per tutti i piccoli borghi che vogliano rendersi protagonisti di un modello di sviluppo sostenibile e capace di coniugare turismo, ambiente e coesione sociale.