D’Egidio: «Giardini senza acqua per colpa di Enel? Una vergogna, siamo ostaggio della società»; Corona: «Senza piano antenne, impianti spuntano senza regole»
TERAMO – Si è svolta ieri pomeriggio la seduta del question time del consiglio comunale di Teramo. Tante le interrogazioni su tematiche di rilievo cittadino, tra cui in particolare quelle rivolte all’assessore Graziella Cordone, che ha dovuto fornire risposte alle richieste di chiarimento sulla cura del verde pubblico e sul piano antenne. La prima è stata portata dal consigliere Alessio D’Egidio (Azione), con il caso dei giardini Marcozzi, esattamente i giardini Nassiryia, ancora oggi, dopo mesi dall’inaugurazione, sprovvisti dell’impianto di irrigazione. La seconda invece con il consigliere Luca Corona (Fratelli d’Italia), che ha sollevato la mancata approvazione del piano antenne e la conseguente sregolata installazione degli impianti, che avviene così a discrezione delle società.
«In occasione della cerimonia di Nassiryia abbiamo dovuto fare lo slalom tra deiezioni canine, in un’area dove il verde è ormai a chiazze, dominata dal marrone, con il monumento sporco. Una sola parola: vergogna», ha detto D’Egidio, ricordando inoltre che il 16 aprile 2025 l’Amministrazione aveva presentato un progetto di rigenerazione dei giardini con nuove piantumazioni, passerelle e rifacimento dell’impianto di irrigazione. Lo stesso impianto che, già nel question time del 18 giugno, D’Egidio aveva segnalato come mai messo a terra e che oggi risulta ancora non funzionante.
L’assessore Cordone ha spiegato che il sistema non è operativo perché manca da mesi l’allaccio Enel e ha aggiunto che i giardini vengono puliti quotidianamente, ma le frequenti situazioni di microcriminalità contribuiscono a sporcarli in continuazione. «Il Comune allora è ostaggio dell’Enel», ha replicato D’Egidio, ricordando che la stessa società è stata ascoltata in commissione vigilanza in Regione Abruzzo proprio per i disservizi sul territorio teramano. «Un Enel dei cui nuovi punti vendita il Sindaco taglia i nastri. E poi però tiene in ostaggio la città».
Corona invece, nel chiedere spiegazioni sui ritardi del piano antenne, ha portato in aula le preoccupazioni dei residenti di via Don Antonio Toscano a Nepezzano, che si sono ritrovati con un nuovo impianto sorto a pochissimi metri dalle abitazioni e del quale nessuno era stato informato. Gli abitanti della zona convivono, inoltre, da più di quindici anni con un’altra antenna a poche centinaia di metri e si chiedono perché ne sia stata installata una seconda «in un’area per di più diversa da quella prevista dal piano antenne comunale, che individua per Nepezzano la lottizzazione di via Anna Magnani, non via Don Antonio Toscano», come ha denunciato in consiglio Corona.
«Chi ha autorizzato l’installazione? E perché il Comune non ha ancora approvato il nuovo piano antenne, nato proprio per regolamentare interventi di questo tipo?», ha chiesto Corona. L’assessore, dopo aver consultato la documentazione, ha spiegato che l’antenna Iliad in questione non è stata autorizzata dal Comune e che, quanto al piano antenne, i ritardi sono reali e in fase di recupero. «Siamo vicini ai residenti e monitoreremo la situazione», ha assicurato.
Una risposta giudicata insufficiente da Corona: «Risposta più vaga non la poteva dare. Se è vero che il Comune non l’ha autorizzata, perché non mandiamo i vigili urbani? L’antenna non è ancora attiva perché manca l’allaccio Enel: quando accadrà, il Comune deve intervenire per impedirlo. Non si può tollerare un’installazione non autorizzata».