La Prefettura dell’Aquila e gli enti locali stanno lavorando per trovare una soluzione, mentre associazioni e volontari portano cibo, coperte e assistenza
L’AQUILA – È in via di risoluzione la situazione del gruppo di migranti che da 12 giorni dorme davanti la Prefettura dell’Aquila. Il Ministero dell’Interno, la Prefettura dell’Aquila, le forze di polizia e gli enti locali stanno lavorando per individuare una sistemazione adeguata, con verifiche operative ancora in corso.
Il gruppo di migranti provenienti da Pakistan, Afghanistan, Bangladesh e Somalia, nel frattempo, è sostenuto da una rete cittadina di solidarietà. Associazioni, volontari e realtà religiose portano cibo, bevande calde, coperte e offrono la possibilità di fare una doccia. Tra queste anche la Fraterna Tau, che segnala difficoltà nella gestione delle scorte e chiede l’aiuto dei cittadini con donazioni di passata di pomodoro, olio, tonno, pasta, uova e materiale monouso.
Nella serata di ieri, il giornalista Diodato Salvatore ha contattato il 118 dopo aver notato le condizioni precarie di salute di alcuni migranti. Tre o quattro di loro, con lividi, tagli ed ecchimosi compatibili con percosse, probabilmente subite durante il viaggio, sono stati accompagnati in ospedale per accertamenti. Dopo le visite, sono stati dimessi e hanno trascorso la notte nei pressi del presidio ospedaliero, mentre uno di loro è stato trattenuto per ulteriori controlli.
Il gruppo è arrivato in Italia attraverso la rotta balcanica, sulla quale, raccontano, avrebbero subito violenze e intimidazioni, in particolare in Serbia, dove sarebbero stati fermati da gruppi criminali e costretti a contattare le famiglie nei Paesi d’origine per ottenere denaro in cambio della libertà.