Trovato morto in cella frigorifera a Termoli, i genitori del 38enne di Penne chiedono indagini per omicidio

23 Ottobre 2025
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I genitori del 38enne, residenti a Penne, convinti che si tratti di omicidio, hanno presentato un esposto alla Procura di Larino chiedendo nuovi accertamenti: dall’autopsia alla perizia sul biglietto lasciato dall’uomo, fino al sequestro delle immagini delle telecamere di sorveglianza

CAMPOBASSO – Non convince l’ipotesi del suicidio per i genitori di Andrea Costantini, il 38enne trovato senza vita lo scorso 15 settembre all’interno di una cella frigorifera di un supermercato di Termoli, dove lavorava. La madre e il padre dell’uomo, entrambi abruzzesi residenti a Penne, in provincia di Pescara, hanno presentato una denuncia alla Procura di Larino attraverso il loro legale, l’avvocato Piero Lorusso, chiedendo di indagare per omicidio o, in subordine, per istigazione al suicidio.

Nella denuncia, i familiari sostengono che il corpo del figlio presentasse “strani segni intorno al collo che fanno fortemente presumere uno strangolamento”. Una tesi che, se confermata, smentirebbe la ricostruzione iniziale secondo cui l’uomo si sarebbe tolto la vita.

I genitori indicano come possibile responsabile la convivente del 38enne, ipotizzando violenze domestiche e gravi tensioni tra i due. L’uomo, secondo quanto riferito, avrebbe manifestato la volontà di lasciare la compagna e di tornare a vivere con i genitori, lavorando nell’azienda agricola di famiglia.

Tre mesi prima della tragedia, il 38enne aveva anche acquistato un terreno, bene del quale ora la famiglia chiede il sequestro. Ma nell’esposto vengono avanzate anche ipotesi più inquietanti: i genitori chiedono infatti ai magistrati di “valutare un eventuale collegamento tra la morte e la presenza di infiltrazioni della criminalità organizzata nelle aree tra Abruzzo e Molise”.

L’avvocato Lorusso ha formalizzato una serie di richieste d’indagine: autopsia e analisi approfondita dei segni sul collo per verificare la presenza di lesioni da difesa; perizia grafologica sul biglietto lasciato dall’uomo, per accertare l’autenticità della scrittura e l’eventuale costrizione; audizione protetta del figlio minore della coppia; analisi delle immagini di videosorveglianza del supermercato e delle aree circostanti, per ricostruire chi sia entrato e uscito nelle ore della tragedia.

Le ipotesi di reato sollevate dai genitori del 38enne restano al momento da verificare. Sarà la Procura di Larino a decidere se avviare nuovi approfondimenti o procedere all’archiviazione della denuncia.

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