Truffano anziano con la scusa del finto carabiniere, arrestati a Fano Adriano

18 Ottobre 2025
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Recuperati 2.700 euro, 600 grammi d’oro e un Rolex. I due fermati dopo la fuga grazie ai posti di blocco attivati dai Carabinieri di Pietracamela

FANO ADRIANO – Due uomini sono stati arrestati a Fano Adriano dai Carabinieri della Stazione di Pietracamela, al termine di un rapido intervento che ha permesso di sventare una truffa ai danni di un anziano e recuperare denaro e gioielli rubati.

Tutto ha avuto inizio a Montorio al Vomano, dove un ultraottantenne è stato contattato telefonicamente da un individuo che si è finto “Maresciallo dei Carabinieri”. L’uomo, con tono autoritario, ha riferito che una rapina era stata commessa usando un’auto intestata al fratello della vittima e che, per questo motivo, sarebbe passato a breve un altro carabiniere per verificare eventuale refurtiva tra gli oggetti in oro e il denaro contante presenti in casa.

Confuso e spaventato, l’anziano ha seguito le indicazioni, raccogliendo in un sacchetto tutti i monili e il denaro di cui disponeva. Poco dopo, alla porta si è presentato un finto carabiniere che ha preteso la consegna del sacchetto. L’uomo, però, insospettito dall’assenza di uniforme e dal volto sconosciuto, ha rifiutato di consegnargli quanto richiesto. A quel punto, il truffatore ha strappato con la forza il sacchetto dalle mani dell’anziano, fuggendo a bordo di un’auto dove lo attendeva un complice.

La vittima ha subito allertato il 112 fornendo una dettagliata descrizione. La Centrale Operativa dei Carabinieri di Teramo ha attivato una rete di posti di blocco nella zona, e in breve tempo i due malviventi sono stati intercettati e bloccati dalla pattuglia di Pietracamela.

Durante la perquisizione i militari hanno rinvenuto l’intero bottino: 2.700 euro in contanti, circa 600 grammi di oro e un orologio di marca Rolex. La refurtiva è stata immediatamente restituita al legittimo proprietario.

Nel pomeriggio, i due arrestati sono comparsi davanti al giudice del Tribunale di Teramo per la convalida dell’arresto. In attesa del processo, uno è stato posto agli arresti domiciliari, mentre per l’altro è stato disposto il divieto di dimora nella provincia di Teramo.

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