Caos al liceo Marconi: niente ammoniaca, la ASL smentisce sé stessa. Sostanza irritante ancora ignota  

16 Ottobre 2025
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Cosa al liceo Marconi di Pescara, evacuazione

Dopo l’evacuazione e l’attivazione del protocollo di maxiemergenza, le analisi escludono la presenza di ammoniaca. Sei persone in ospedale, indagini in corso sull’origine dell’emissione

PESCARA – Nessuna traccia di ammoniaca. A poco più di due ore dall’evacuazione del liceo statale “Guglielmo Marconi” di Pescara, la ASL corregge la propria versione iniziale e smentisce la presenza della sostanza chimica che era stata indicata come possibile causa dei malori registrati tra studenti e personale scolastico. “Dai riscontri effettuati e dalle informazioni acquisite, non è stata confermata la presenza di ammoniaca, inizialmente ritenuta la possibile causa dell’irritazione. Le analisi finora effettuate non hanno evidenziato alcuna positività a tale sostanza”, si legge nella nota ufficiale.

L’episodio, che ha portato all’attivazione del protocollo di maxiemergenza e all’allestimento di un Posto Medico Avanzato davanti all’istituto, ha coinvolto circa cinquanta studenti con sintomi respiratori. Sei persone – quattro studenti, una collaboratrice scolastica e un ulteriore ragazzo trasferito a Chieti – sono state accompagnate al pronto soccorso. Tutti presentano sintomatologia lieve e sono in buone condizioni generali.

La sostanza responsabile dell’intossicazione resta al momento non identificata. “Sulla base delle valutazioni attuali, si tratterebbe dell’inalazione di una sostanza irritativa non ancora identificata”, precisa la ASL, che ha affidato le indagini all’Arta e ai Vigili del Fuoco.

A complicare ulteriormente il quadro, la smentita di un altro dettaglio diffuso nelle prime ore: “Non è presente alcun laboratorio di chimica all’interno dell’Istituto, come in precedenza erroneamente riportato.” Un errore che alimenta dubbi sull’origine dell’emissione e sulla gestione delle informazioni nella fase iniziale dell’emergenza.

La scuola resterà chiusa fino a cessate esigenze, come stabilito dall’ordinanza comunale. Intanto, la comunità scolastica attende risposte chiare e definitive su quanto accaduto.

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