Lavoro nero, maxi-controlli della Finanza a Chieti: sanzioni e attività sospese

2 Ottobre 2025
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Cinque casi di manodopera irregolare scoperti tra ristoranti, bar e autolavaggi. Un lavoratore clandestino espulso, titolare denunciato e irregolarità fiscali e amministrative accertate

CHIETI – La Guardia di Finanza di Chieti ha intensificato durante l’estate i controlli contro il lavoro sommerso, concentrandosi su ristoranti, bar e autolavaggi della provincia. L’operazione, coordinata dal tenente colonnello Vito Casarella, ha portato alla luce cinque casi di impiego di manodopera in nero, con l’avvio delle procedure per l’irrogazione della maxi-sanzione che varia da 1.950 a 11.700 euro per ciascun lavoratore irregolare.

Per quattro attività commerciali è stata richiesta all’Ispettorato territoriale del lavoro la sospensione dell’esercizio, avendo superato la soglia del 10% di personale irregolare sul totale dei dipendenti. Nel corso dei controlli è stato inoltre individuato un lavoratore clandestino: per lui è scattato il decreto di espulsione, mentre il titolare dell’impresa è stato denunciato per aver assunto personale straniero privo di regolare permesso di soggiorno.

Le Fiamme Gialle hanno rilevato anche diverse irregolarità in materia di autorizzazioni amministrative – dalla Scia all’agibilità fino ai requisiti sanitari – e in un paio di casi è stata constatata la mancata emissione degli scontrini fiscali. L’azione di contrasto della Guardia di Finanza, spiegano dal Comando provinciale, si inserisce in una più ampia campagna di prevenzione e repressione del lavoro irregolare, a tutela dei diritti dei lavoratori e della concorrenza leale tra imprese.

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