Ugo Coppola, 54 anni, scomparso durante un’immersione al relitto del Paguro. L’inchiesta si concentra sull’organizzazione della spedizione e sul percorso formativo del sub. Testimonianze al vaglio della Procura
RAVENNA – A distanza di settimane dalla scomparsa di Ugo Coppola, il sub 54enne originario di Pescara disperso il 13 agosto durante un’immersione al largo di Porto Corsini, l’inchiesta della Procura di Ravenna compie un passo decisivo. Due persone sono state iscritte nel registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio colposo. L’indagine, coordinata dal pubblico ministero Silvia Ziniti, punta a chiarire le responsabilità legate all’organizzazione della spedizione subacquea e al percorso formativo seguito da Coppola per ottenere licenze e abilitazioni.
L’immersione era stata organizzata dal gruppo Dive Planet di Rimini, con destinazione il relitto del Paguro, una meta nota tra gli appassionati di immersioni ma non priva di rischi. Da quel giorno, del sub non si è più avuta traccia. Le ricerche, condotte dalla Guardia Costiera con il supporto dei Vigili del Fuoco e dei sommozzatori, non hanno portato al ritrovamento del corpo. Un eventuale recupero, come sottolineato dal Corriere di Romagna, permetterebbe di effettuare accertamenti autoptici e verifiche sull’attrezzatura utilizzata.
Nel frattempo, gli inquirenti hanno ascoltato diversi testimoni in qualità di persone informate sui fatti. Tra le testimonianze acquisite, ha suscitato particolare attenzione quella di un’ex istruttrice di Coppola, che ha dichiarato di avergli negato il brevetto in passato per “difficoltà tecniche e mentali”.
L’inchiesta si muove ora su un doppio binario: da un lato la ricostruzione dettagliata dell’immersione e delle condizioni operative, dall’altro l’analisi del percorso formativo e delle eventuali lacune nella preparazione del sub.