L’associazione denuncia barriere e lavori inadeguati nella scuola di Casoli, mentre il sindaco Ferretti difende la rampa esistente definendola a norma
ATRI – Alla scuola di Casoli di Atri un ragazzino di 12 anni con disabilità continua a incontrare difficoltà di accesso a causa delle barriere architettoniche. È quanto denuncia l’associazione Carrozzine Determinate, che parla di «vicenda umiliante e inaccettabile», ricordando come da oltre un anno il ragazzo sia costretto a essere sollevato di peso dai genitori per entrare o uscire dall’edificio.
La madre, Natascia, racconta che i lavori avviati dopo la denuncia pubblica del 1° settembre non hanno risolto nulla: «La rampa è ancora più pericolosa, manca il pavimento antiscivolo e la carrozzina rischia di precipitare. Mio figlio avrà difficoltà anche a raggiungere la palestra».
Durissimo anche Claudio Ferrante, presidente di Carrozzine Determinate: «Non solo non sono state eliminate le barriere, ma sono stati creati nuovi pericoli. La soluzione era una piattaforma elevatrice, invece si sono spesi soldi pubblici per opere inutili e rischiose». L’associazione ha chiesto un intervento diretto dell’assessore regionale all’Istruzione Roberto Sant’Angelo.
Il Comune di Atri, attraverso il sindaco Piergiorgio Ferretti, respinge le accuse: «La situazione si è svolta in maniera agevole, se la madre avesse seguito le indicazioni sul parcheggio le manovre sarebbero state più semplici. Il bambino è stato preso in braccio solo per scendere dal veicolo, non per superare la scalinata come in passato. La rampa esistente è a norma e, qualora emergano criticità, interverremo subito con i tecnici».
Ferretti ha infine definito «contraddittorio» l’atteggiamento dell’associazione, che prima aveva chiesto un servoscala e ora propone un carrello elevatore: «Restiamo convinti – conclude – che la scelta del Comune sia la più inclusiva possibile».