Medici di famiglia, Petrucci: “Pronti a firmare l’Accordo Integrativo, ma la Regione cambi passo”

6 Settembre 2025
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Mauro Petrucci

Il segretario regionale della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, Mauro Petrucci, parla di incontro “positivo e costruttivo” sul rinnovo dell’Accordo Integrativo Regionale. Restano criticità da risolvere, ma i medici sono pronti a fare la loro parte

PESCARA – Dopo quasi due decenni di attesa, l’Abruzzo potrebbe finalmente rinnovare l’Accordo Integrativo Regionale (Air) per i medici di medicina generale. È quanto emerso da un incontro definito “positivo e costruttivo” dal segretario regionale della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg), Mauro Petrucci, che ieri ha partecipato al confronto nella sede della Regione Abruzzo, in piazza Unione a Pescara, insieme al presidente Marco Marsilio, all’assessore alla Salute Nicoletta Verì e ai rappresentanti di altre sigle sindacali del comparto: Snami, Cisl, Smi e Fmt.

«Se quanto emerso dovesse trovare concretezza – ha dichiarato Petrucci – potremmo finalmente chiudere un percorso iniziato nel 2023 e fermo da 19 anni. I medici sono pronti a fare la loro parte, anche accettando un cambiamento di paradigma, ma serve una svolta reale». Durante l’incontro, la Fimmg ha ribadito le criticità strutturali che affliggono la medicina territoriale: la progressiva riduzione dei medici di famiglia, l’aumento dei prepensionamenti, la scarsa attrattività della professione per i giovani e, soprattutto, un carico burocratico crescente che sottrae tempo ed energie alla cura dei pazienti.

Pur riconoscendo le difficoltà economiche in cui versa la Regione, la Fimmg si è detta disposta a firmare un accordo a isorisorse entro il 31 dicembre, chiedendo però un reale spirito di collaborazione. «L’Air deve servire a migliorare le condizioni professionali dei medici e la qualità dell’assistenza ai cittadini, non a prendere tempo o a rinviare i problemi», ha detto Petrucci.

Uno dei principali ostacoli resta la questione dell’indennità per i medici del 118, sospesa dopo un intervento della Corte dei Conti. A complicare la trattativa è stata la mancata intesa su una cifra giudicata “simbolica”: circa 2.000 euro l’anno per ciascuno dei 39 operatori coinvolti. «Il presidente Marsilio – ha riferito Petrucci – si è detto sorpreso che un disaccordo su una somma così minima stesse bloccando l’intero processo. Ha proposto un compromesso: accettare per quest’anno l’importo previsto dalla Regione, con l’impegno a colmare la differenza l’anno prossimo».

Nonostante il clima disteso tra la parte politica e le rappresentanze sindacali, non sono mancate critiche ai funzionari regionali, accusati dalla Fimmg di un atteggiamento poco incline alla ricerca di soluzioni condivise. «È mancata la flessibilità necessaria per superare impasse facilmente risolvibili», ha sottolineato Petrucci.

«Occorrono investimenti reali – continua Petrucci –: non solo economici, ma anche in termini di personale infermieristico e amministrativo, strumenti e risorse. La medicina territoriale non può più essere trattata come un bancomat per le ricette. Va valorizzata come presidio fondamentale, soprattutto per le aree interne, che rischiano l’abbandono. È tempo di investire sul territorio e sulle persone che se ne prendono cura ogni giorno». 

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