Dragaggio del porto di Pescara, PD: “Un provvedimento tampone e costoso”

1 Settembre 2025
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consiglieri del pd sul dragaggio a Pescara

Il PD chiede alla Regione e al Comune certezze sulla destinazione dei fondi agli interventi di dragaggio, ed esprime perplessità davanti alla riapertura del porto agli armatori il prossimo 29 settembre

PESCARA – Il vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Blasioli (PD) è intervenuto questa mattina con una conferenza stampa, nel dibattito sul dragaggio del porto canale di Pescara, smorzando i toni trionfalisticicon cui il centrodestra, aveva nei giorni scorsi annunciato il tanto atteso intervento. Blasioli accusa l’amministrazione di aver avviato un piano non risolutivo e insostenibile a livello economico, affermando che quello in corso è solo un «provvedimento tampone» che non risolve il problema a lungo termine.

«Questo non è un vero dragaggio del fiume Pescara. Nel 2022 il Presidente Sospiri diceva che c’era necessità di dragare 60.000 metri cubi di fango», afferma Blasioli. A fronte di questa esigenza, il progetto attuale ne rimuoverà soltanto 5.500 metri cubi, una cifra che, secondo il Partito Democratico, rappresenta meno del 10% necessario. Il consigliere ha anche espresso preoccupazione per le tempistiche, affermando che alcune operazioni termineranno ben oltre il 15 ottobre, ritardando l’accesso al porto per la marineria.

Accanto al consigliere Blasioli, questa mattina sono intervenuti anche i consiglieri dem del Comune di Pescara, Piero Giampietro e Francesco Pannelli, e Carlo Costantini, candidato sindaco della coalizione di centrosinistra alle elezioni amministrative di Pescara 2024 e attualmente consigliere comunale. Proprio quest’utimo ha rincarato la dose definendo il dragaggio una “colossale presa in giro” che dimostra «l’assoluta incapacità amministrativa di tutta la filiera del centrodestra». Costantini, infatti teme che «dopo il 29 settembre l’attività della marineria non potrà riprendere» a causa del quantitativo di fango che per quella data si troverà ancora sul fondale.

Come Blasioli, ha criticato l’assenza di programmazione per un’attività che dovrebbe essere di ordinaria manutenzione per un porto fluviale, sottolineando che a causa dell’emergenza, questa operazione costerà 303mila euro. Una cifra che in condizioni normali sarebbe servita a gestire la rimozione di più di 5.500 metri cubi di detriti.

Oltretutto, spiega ancora Blasioli, è prevista la realizzazione di una seconda vasca di colmata a ridosso del Porto Turistico, da 135 mila euro. Una soluzione giudicata inutile e transitoria, che secondo il PD aggrava la situazione finanziaria, ma anche quella urbanistica, poiché sorgeranno «11 montagnette per 500 metri cubi di rifiuti lungo un muro di 185 metri». Blasioli ricorda che proprio il sindaco Masci aveva definito la vasca pre esistente “la collina della vergogna”.

«Purtroppo la città di Pescara è abbandonata», ha concluso il consigliere regionale, chiedendo infine a Regione e Comune di fornire certezze sui fondi effettivamente disponibili per un intervento risolutivo, in grado di garantire il futuro della marineria pescarese.

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