Siti sessisti, la Commissione Pari Opportunità denuncia: “Molte vittime anche in Abruzzo”

1 Settembre 2025
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Nella foto, la presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Abruzzo, Rosa Pestilli (al centro), insieme alle componenti dell’organismo regionale impegnato sul fronte della parità di genere e della lotta alla violenza.

La presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione, Rosa Pestilli, denuncia che anche in Abruzzo molte donne sono finite nei circuiti digitali che diffondono contenuti umilianti. “Il quadro normativo c’è, ma va applicato meglio”

L’AQUILA – La chiusura di alcuni portali che diffondevano contenuti sessisti e umilianti riaccende l’attenzione su una piaga che tocca anche l’Abruzzo. A denunciarlo è la presidente della Commissione Pari Opportunità regionale, Rosa Pestilli: “Anche in Abruzzo – afferma – molte donne sono finite nel circuito di siti che diffondevano contenuti sessisti e umilianti”.

Il fenomeno, sottolinea Pestilli, non è sporadico e le norme vanno fatte rispettare. “La realtà è tutt’altro che episodica. Sul piano normativo, la legge sul Codice Rosso punisce la diffusione illecita di immagini a contenuto sessuale senza consenso. In Parlamento è inoltre in discussione un disegno di legge che tipizza il femminicidio come reato autonomo. Il quadro normativo c’è, ma va attuato meglio: serve un’applicazione coerente, rapida e coordinata”.

Il caso più eclatante è quello del portale Phica.eu, finito nel mirino della Polizia Postale e della magistratura. Tra le vittime inconsapevoli compaiono anche donne abruzzesi note al grande pubblico, come l’attrice Sara Serraiocco, la showgirl Francesca Cipriani, l’ex Miss Italia Cinzia De Ponti e l’attrice Lucrezia Guidone. L’ex parlamentare aquilana Stefania Pezzopane ha a sua volta confermato di essere rimasta coinvolta, parlando di “un abuso che offende la dignità non solo delle donne, ma di un intero territorio”.

La Commissione elenca tra i comportamenti più diffusi la condivisione non consensuale di immagini, gli insulti, le molestie, fino alla normalizzazione della violenza di genere. A rendere ancora più tossico l’ambiente digitale è il ruolo degli utenti-spettatori: “Like, condivisioni, silenzi alimentano il clima digitale”, osserva Pestilli.

Accanto al fronte repressivo, la Commissione punta molto sulla prevenzione. La vicepresidente della sottocommissione Legislazione e Sviluppo economico, Franca Terra, ricorda che “nelle scuole abbiamo già avviato attività di educazione al rispetto”. E aggiunge: “La lotta agli stereotipi passa anche da lì, formando studenti, famiglie e docenti”.

Il messaggio finale è rivolto a chi ospita contenuti lesivi della dignità delle persone: “Chi ospita contenuti d’odio ha responsabilità giuridiche e morali”, ribadisce la Commissione. Da qui l’invito a “segnalare subito alle piattaforme, alla Polizia Postale e ai centri antiviolenza”.

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