Dopo l’approvazione ottenuta dall’intero Consiglio comunale di Pescara, partirà lo studio di fattibilità sulla reale utilità dello Street Tutor nella città adriatica, alla stregua di Bologna e Mantova
PESCARA – Approvata all’unanimità durante la seduta odierna del Consiglio comunale di Pescara, una mozione presentata dal consigliere di Forza Italia, Simone D’Angelo, con cui si propone l’attivazione del servizio di Street Tutor nelle aree più sensibili della città, con un focus particolare sulla movida e sui luoghi di aggregazione giovanile.
A stimolare questa proposta, l’esigenza di affrontare in modo innovativo le problematiche legate al degrado, alla sicurezza e alla conflittualità sociale. L’iniziativa risponde in particolare alle criticità riscontrate lungo la riviera e nelle piazze più frequentate, dove fenomeni come il disturbo della quiete pubblica, l’abuso di alcol e il vandalismo contribuiscono a una crescente percezione di insicurezza da parte dei residenti.
Il modello degli Street Tutor, già adottato con successo in città come Bologna e Mantova, prevede l’impiego di operatori qualificati nel ruolo di mediatori e presidi sociali. Non si tratta di agenti di polizia, ma di figure formate per ascoltare, disinnescare i conflitti e orientare i cittadini, lavorando in sinergia con le forze dell’ordine e le istituzioni. A rispondere ai requisiti previsti dalla figura dello Street Tutor, saranno tutti coloro che ad esempio possiedono l’attestato di addetto ai servizi di controllo.
«La sicurezza non si garantisce solo con la repressione, ma anche con la presenza, l’ascolto e la costruzione di un dialogo continuo tra cittadinanza e Istituzioni – ha dichiarato D’Angelo –. Con questa proposta, Pescara può aprire la strada a un modello innovativo di gestione urbana, già sperimentato con successo in altre realtà italiane».
Come primo passo, sarà realizzato uno studio di fattibilità seguito da un’attivazione sperimentale del servizio. Sono previsti percorsi formativi specifici per gli operatori e la ricerca di finanziamenti pubblici o collaborazioni con enti del Terzo Settore, al fine di ridurre i costi per l’amministrazione comunale.