Due i gatti trovati morti in via Pian delle Mele a Pescara, dove qualcuno avrebbe inveito su di loro prendendoli a bastonate. La polizia locale ha avviato le indagini ed è alla ricerca del responsabile, mentre LNDC Animal Protection annuncia di aver sporto denuncia alla Procura
PESCARA – Le carcasse di due gatti randagi, probabilmente uccisi a bastonate, sono state ritrovate ieri mattina in via Pian delle Mele a Pescara. È stato un residente della zona, che in quel periodo si stava occupando dei felini, a rinvenire i due animali senza vita e in pessime condizioni. L’uomo, profondamente scosso, ha allertato la polizia locale di Pescara, raccontando che già nei giorni scorsi erano scomparsi altri quattro gattini. Gli animali, a cui dava quotidianamente cibo e acqua su un marciapiede pubblico, non erano di intralcio. La polizia locale ha raccolto la testimonianza e ha avviato le indagini, sondando la zona in cerca di telecamere di sorveglianza che possano aver ripreso l’accaduto così da individuare i responsabili.
Nel frattempo si è scatenata l’indignazione della cittadinanza, delle associazioni animaliste e della politica del capoluogo adriatico. L’associazione LNDC Animal Protection chiarisce in una nota sul proprio sito di essere già «al lavoro per sporgere denuncia alla Procura della Repubblica, sollecitando un’indagine immediata per maltrattamento e uccisione di animali» e chiede ai cittadini di collaborare nella ricostruzione dell’accaduto al fine di rintracciare la mano che ha inferto i colpi.
Sulla sua pagina Facebook, il vicesindaco di Pescara Maria Rita Carota, ha bollato l’accaduto come “un’atroce violenza”. Allo stesso modo, il consigliere del Movimento 5 Stelle Paolo Sola è intervenuto con parole dure: «Un gesto insensato che lascia sgomenti, un atto brutale e crudele, che va condannato senza esitazioni. Faccio appello affinché le autorità competenti conducano le indagini con la massima serietà, rapidità e scrupolo. Spero che ci siano telecamere di sorveglianza in zona, per individuare il responsabile e consegnarlo ad una pena esemplare, perché la violenza gratuita sugli animali è un segno di barbarie che non deve essere tollerato né gestito con approssimazione».