Canile rifugio a Spoltore: il progetto perde i fondi ministeriali. Animalisti, “L’assessore Pignoli si dimetta”

19 Agosto 2025
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cani bianchi dietro una rete

Il Ministero dell’Interno revoca il finanziamento al progetto del canile rifugio dopo un iter burocratico e amministrativo già avviato. Pignoli: “Sorpresi e perplessi”

PESCARA – Il progetto del canile rifugio del Comune di Pescara di prossima realizzazione sul territorio di Spoltore, continua a essere al centro del dibattito politico e amministrativo del capoluogo adriatico, soprattutto dopo la recente notizia pervenuta dal Ministero dell’Interno che ha revocato il finanziamento, mettendo al rischio l’intera opera.

«Il Ministero dell’Interno ci ha comunicato di aver chiuso il procedimento relativo al finanziamento per la realizzazione a Spoltore del nuovo canile rifugio, annunciando che si arriverà alla revoca del finanziamento stesso», ha dichiarato l’assessore Massimiliano Pignoli, esprimendo “sorpresa e perplessità” per la decisione. L’assessore ha sostenuto che le comunicazioni avute in passato andavano in direzione opposta e ha ribadito che il Comune ha continuato a lavorare al progetto, acquistando il terreno e firmando un accordo di programma con il Comune di Spoltore, inviando tutta la documentazione necessaria agli uffici ministeriali.

Pignoli ha sottolineato la sua intenzione di andare avanti, convinto di avere «tutte le carte in regola per procedere», ha detto, aggiungendo che il Comune di Pescara è pronto a realizzare l’intervento anche senza il finanziamento ministeriale, considerandolo “un’opera fondamentale”. L’assessore ha poi lanciato una frecciata contro i detrattori, accusandoli di aver remato contro il progetto con «esposti, denunce, comunicati allarmistici, con la logica perversa del ‘tanto peggio, tanto meglio’». «Probabilmente oggi c’è qualcuno che gioisce, ma siamo certi che sono molti di più coloro che puntano, come noi, a raggiungere l’obiettivo, e ci sostengono», ha concluso.

La notizia è stata accolta con tutt’altro spirito dall’associazione Tutela Diritti Animali, che ha da tempo messo in discussione la fattibilità del progetto. In una nota, l’associazione ha commentato la decisione del Ministero accusando Pignoli di “ignoranza amministrativa”.

Secondo l’associazione, il finanziamento non poteva essere confermato per una serie di ragioni. Per prima cosa, perché si voleva realizzare l’opera in un altro Comune senza l’obbligatorio accordo di programma previsto dal Testo Unico degli Enti Locali. Successivamente, anche dopo la firma dell’accordo, la realizzazione del canile in un’area su cui sorgeva una discarica, andava contro le previsioni del bando ministeriale, i cui termini erano – tra l’altro – scaduti da tre anni. «Il loro analfabetismo amministrativo è venuto fuori anche con il cosiddetto accordo programma sottoscritto alla vigilia di ferragosto», si legge nella nota, in cui si sottolinea come la validità del documento richiederebbe l’approvazione dei rispettivi consigli comunali.

L’associazione ha sollevato dubbi anche sulla dimensione del progetto, chiedendo a Pignoli di spiegare come un “fazzoletto di terra” possa ospitare 68 cani, una soluzione definita «l’ennesima presa per i fondelli dei cittadini, sulla pelle degli animali». Tutela Diritti Animali conclude la nota con una richiesta esplicita di dimissioni dell’assessore in carica, che, sempre secondo l’associazione, avrebbe “sperperato i soldi destinati alla lotta al randagismo” senza fare nulla di concreto per il mondo animale.

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