Dragaggio del porto di Pescara: marineria fiduciosa ma vigile

8 Agosto 2025
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porto canale di pescara, molo con pescherecci attraccati

La marineria pescarese, in una nota stampa, annuncia di sospendere le manifestazioni di protesta in virtù dell’impegno delle istituzioni nel tentativo di risolvere il problema dell’insabbiamento del porto

PESCARA – “Cauta soddisfazione” e “sincero apprezzamento” sono i sentimenti che traspaiono da una nota stampa firmata dall’Associazione degli armatori “Mimmo Grosso”, relativa al progetto di dragaggio del porto canale di Pescara presentato lunedì 4 agosto, che prevede una serie di interventi per risolvere l’annoso problema dell’insabbiamento. La comunicazione arriva a seguito della conferenza stampa in Regione Abruzzo, dove il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, l’assessore Umberto D’Annuntiis, l’onorevole Guerino Testa e il sindaco Carlo Masci hanno illustrato un piano d’azione concreto.

Il progetto prevede tre fasi distinte: un primo intervento d’urgenza durante il fermo biologico, per garantire alla marineria di riprendere l’attività in sicurezza; un dragaggio successivo con volumi più consistenti nelle zone di ormeggio di entrambe le banchine; e l’inizio della rimozione del materiale accumulato nella vasca di colmata fin dal 2012.

Nonostante l’apprezzamento per l’impegno delle istituzioni, che ha spinto l’associazione a sospendere momentaneamente lo stato di agitazione e la protesta simbolica delle trombe, la marineria non abbassa la guardia. L’associazione sottolinea infatti che il piano presentato, sebbene intervenga sull’emergenza, è lontano dal garantire una soluzione strutturale definitiva.

Nel comunicato stampa, il presidente dell’Associazione, Doriano Camplone precisa che è necessario un intervento di dragaggio «ben più importante rispetto ai 25mila metri cubi attualmente previsti», seguito da un programma di manutenzione ordinaria. La marineria si riserva di tornare a protestare con maggiore forza se gli interventi promessi non dovessero essere realizzati nei tempi stabiliti o se la gestione del problema dovesse ricadere «nel sonno letargico». L’obiettivo è chiaro: difendere il diritto ad avere un porto efficiente e sicuro per tutti i pescatori e i cittadini.

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