Vino, artigianato, musica e buon cibo: la rassegna “Arti e Mestieri a Palazzo – Castelvecchio DiVino in Vino” racconta la Valle Subequana attraverso le eccellenze enogastronomiche e i mestieri di un tempo. La sindaca Valeri: “Un marchio identitario della nostra comunità, tra bellezze naturali, cultura e tradizioni“.
CASTELVECCHIO SUBEQUO – Dieci aziende vitivinicole, venti etichette in assaggio, un intero borgo trasformato in una grande cantina diffusa tra palazzi storici, cortili di pregio e giardini sospesi nel tempo: torna da oggi “Arti e Mestieri a Palazzo – Castelvecchio DiVino in Vino”, la rassegna che unisce vino abruzzese, percorsi esperienziali e saperi artigiani nel cuore della Valle Subequana. Un itinerario del gusto che racconta non solo la ricchezza produttiva delle quattro province abruzzesi, ma anche l’identità profonda di un territorio che nel vino, nell’artigianato e nella cultura del cibo trova la sua espressione più autentica.
Protagoniste dieci cantine abruzzesi – cinque delle quali al debutto – ospitate in altrettanti spazi di pregio nel centro del paese, tra dimore storiche e palazzi restaurati. Il percorso di degustazione, attivo ogni sera dalle 18:30, sarà guidato dai sommelier dell’AIS Abruzzo che accompagneranno i visitatori in un viaggio tra le migliori eccellenze vinicole regionali.
Le colline teramane saranno protagoniste con la Cantina San Lorenzo, da Castilenti, e con la new entry Cantina Strappelli, da Torano Nuovo. I loro vini saranno in degustazione negli eleganti e ricercati spazi di Vivendostore, a due passi da piazza San Francesco e dalla chiesa trecentesca dedicata al Poverello d’Assisi, tra i simboli religiosi del borgo subequano.
A Palazzo Pirro, uno degli angoli più suggestivi del centro storico, si potranno assaggiare i vini storici della Cantina Italo Pietrantonj, da Vittorito, in provincia dell’Aquila, accanto alle etichette biologiche della Famiglia Di Carlo – Vignamadre, in arrivo da Villa Caldari, Ortona.
A Palazzo Valeri, elegante edificio nobiliare del centro storico, nel cortile interno impreziosito da un antico pozzo, saranno protagonisti i vini della Tenuta Secolo IX, prodotti tra Castiglione a Casauria e Tocco da Casauria, e quelli della Cantina Chiavolich, attiva sulle colline pescaresi di Loreto Aprutino.
Nella cantina di Palazzo Valeri si potranno degustare i vini eleganti di Tenuta Pescarina, espressione delle colline pescaresi di Spoltore, e le etichette raffinate della Fattoria Nicodemi, storica realtà vitivinicola di Notaresco.
Novità dell’edizione 2025 è la sezione dedicata ai vini naturali, allestita nell’area del Colle, recuperata dopo il sisma e situata alle spalle di Palazzo Valeri. Qui saranno protagoniste due realtà emergenti del panorama regionale: la giovane cantina boutique Pevì – Pescara Vini, con produzioni dai vitigni autoctoni di Pratola Peligna, e l’Azienda Agraria Rabottini, che coltiva e vinifica in modo naturale a San Giovanni Teatino.
Per la prima volta, quindi, saranno presenti anche produttori di vini naturali, in linea con una crescente attenzione alla sostenibilità e alle produzioni artigianali.
Il ticket include, al costo di 10 euro, 5 degustazioni tra 20 etichette in assaggio, con sacca e calice inclusi. Accanto al vino, le specialità gastronomiche del territorio proposte da piccoli produttori locali. Completano l’offerta spettacoli musicali, mostre, botteghe artigiane e laboratori diffusi che animeranno l’intero borgo.
La manifestazione è organizzata dal Comune di Castelvecchio Subequo e dal Comitato “Arti e Mestieri a Palazzo – Castelvecchio DiVino in Vino”, con il cofinanziamento del Piano Nazionale Complementare al Pnrr – Next Appennino.
“Questa manifestazione – afferma il sindaco, Marisa Valeri – nasce con l’obiettivo di valorizzare a fondo il nostro territorio, la Valle Subequana, mettendo in luce le sue eccellenze enogastronomiche, ma anche le sue bellezze naturalistiche, archeologiche e culturali. È un’occasione per far conoscere Castelvecchio Subequo non solo come borgo storico, ma come comunità viva, ricca di storia e tradizioni, capace di attrarre turisti e visitatori nel segno della qualità e dell’autenticità”.
“In quest’ottica – continua il sindaco – “Arti e Mestieri a Palazzo – Castelvecchio DiVino in Vino” rappresenta per noi un marchio d’identità collettiva, non solo della nostra amministrazione comunale ma di tutta la comunità castelvecchiese. È un simbolo del legame profondo tra i saperi di un tempo e la vocazione contemporanea all’accoglienza e alla cultura del buon vivere”.
Tra le novità dell’edizione 2025, anche la valorizzazione di antichi mestieri locali: “Quest’anno – conclude il sindaco Valeri – abbiamo voluto rendere omaggio alla figura del minatore, così come nelle prossime edizioni dedicheremo spazio a tutti i mestieri tradizionali della valle: dal calzolaio al falegname, affinché si custodisca la memoria di chi ha costruito la nostra identità”.