La manovra prevede tagli per 47 milioni di euro e un “tesoretto” di circa 4 milioni da distribuire per mitigare la sforbiciata. Seduta sospesa per oltre un’ora dopo lo scontro sulla sanità tra il presidente Marsilio e le opposizioni. Cinquantaquattro gli emendamenti discussi in Aula in una maratona che si è chiusa dopo la mezzanotte
L’AQUILA – Al termine di una seduta fiume, tesa e segnata da un duro scontro sulla sanità e da divisioni interne alla maggioranza sui fondi alla cultura, il Consiglio regionale ha approvato in tarda serata il progetto di legge sull’assestamento al bilancio di previsione 2025-2027. Il provvedimento, sostenuto dai voti della maggioranza, ha registrato l’astensione dei consiglieri Silvio Paolucci ed Enio Pavone e il voto contrario di tutti gli altri esponenti dell’opposizione. Confermati i tagli per 47 milioni di euro destinati a ridurre il disavanzo sanitario, con un “tesoretto” di circa 4 milioni per attenuare le riduzioni su alcuni capitoli di spesa.
Il via libera all’assestamento è arrivato intorno alla mezzanotte, dopo ore di discussione e 57 emendamenti esaminati, tra cui il contestato pacchetto di finanziamenti alla cultura contenuto nell’emendamento omnibus n. 54: 40 mila euro all’Istituto superiore di scienze religiose “Fide et ratio” dell’Aquila; 10 mila euro al progetto “Tra terre d’Abruzzo e cieli australiani”; 30 mila euro all’evento itinerante “Fantasy Abruzzo” dell’associazione Start-up L’Aquila APS; 11.203 euro all’associazione “Il Mastrogiurato” di Lanciano; 20.712 euro alla Fondazione Malvina Menegaz di Castelbasso.
Le reintegrazioni di contributi inizialmente tagliati riguardano, invece, il Teatro Marrucino, l’Interamnia World Cup di Teramo, la Perdonanza Celestiniana, l’Abruzzo Film Commission, il Parco Sirente Velino e l’Istituto nazionale Tostiano di Ortona.
Dalle opposizioni è arrivata anche la proposta di stanziare 500 mila euro per aiuti umanitari alla popolazione di Gaza.
Alta tensione sulla sanità
Il pomeriggio è stato segnato da uno scontro durissimo in Aula. Il consigliere del Pd Antonio Di Marco ha letto la lettera di una paziente oncologica che denuncia l’interruzione di una terapia “per mancanza di medicinali”. La reazione del presidente Marco Marsilio è stata durissima: “Nessuna medicina è stata mai negata, qui nessuno uccide i malati. La deve smettere di fare propaganda sulle bugie, come si permette, basta con questa storia, faccia opposizione piuttosto”, quindi l’uscita momentanea dall’Aula.
Di Marco ha replicato: “Se voi dite che tutto va bene ne prendo atto, vi dà fastidio la verità. C’è più di qualcosa che non funziona. Comunque, non sono tra quelli che fanno sciacallaggio”. A seguire, un altro scontro tra il capogruppo M5S Francesco Taglieri e l’assessore al Bilancio Mario Quaglieri (FdI): “Vivete in un’altra regione, andate a vedere quale è la drammatica situazione nei pronto soccorso”, ha detto Taglieri. “Non fare il Netanyahu, qualunquista”, la replica dell’assessore. “Parlate voi che non riconoscete la Palestina!”, la controreplica. Alla bagarre hanno partecipato anche i consiglieri dem Sandro Mariani e Silvio Paolucci.
I conti e la protesta fuori dall’Aula
In apertura di seduta, il Consiglio aveva approvato – con il voto contrario delle opposizioni – il Rendiconto generale 2024, che registra un risultato di amministrazione di 805.787.042,49 euro e un disavanzo finanziario di -93.456.834,07 euro. La norma recepisce le raccomandazioni della Corte dei Conti e rinvia alla certificazione delle maggiori entrate la possibilità di recuperare fondi tagliati a causa del debito sanitario.