La donna rientrata da Latina è risultata negativa al virus. Giansante (Asl): “Invitiamo alla calma, ma fondamentali prevenzione e sorveglianza medica”
L’AQUILA – Nessun caso di West Nile nell’Aquilano. L’allarme scattato nei giorni scorsi dopo l’arrivo in ospedale di una donna con febbre e dolori muscolari, di ritorno da un soggiorno nel Lazio, in provincia di Latina, è ufficialmente rientrato. Lo conferma il dottor Enrico Giansante, direttore del Servizio igiene epidemiologia e sanità pubblica (Siesp) della Asl dell’Aquila.
Gli esami, condotti dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise, hanno dato esito negativo. L’ipotesi di infezione da West Nile – virus trasmesso dalla zanzara del genere Culex – è quindi scongiurata.
“Al momento – spiega Giansante – non ci sono casi di virus West Nile nella provincia dell’Aquila. Invitiamo alla calma: nella maggior parte dei casi l’infezione decorre senza sintomi. Quando si manifestano, si tratta perlopiù di febbre e dolori articolari simili a un’influenza. Solo in rari casi, in soggetti fragili o immunodepressi, possono comparire complicanze neurologiche più gravi, come l’encefalite”.
Per quanto riguarda le misure di prevenzione, il direttore del Siesp sottolinea l’importanza della disinfestazione regolare tra maggio e settembre e invita i cittadini a prestare attenzione a eventuali sintomi sospetti, soprattutto dopo soggiorni in aree considerate a rischio, in Italia o all’estero.
“Abbiamo già informato i medici di famiglia e i pediatri – aggiunge Giansante – affinché siano pronti a segnalare eventuali casi sospetti. È importante adottare comportamenti semplici ma efficaci, come usare repellenti, coprire braccia e gambe, ed eliminare ristagni d’acqua in giardini, vasi o contenitori”.
Infine, un chiarimento rassicurante: “Il virus non si trasmette da persona a persona e, al momento, non esiste un vaccino. Ma la sorveglianza è attiva e le misure in atto sono efficaci nel contenere il rischio”.