Fatime, morta in mare a 12 anni: indagata la baby sitter per mancata vigilanza

30 Luglio 2025
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Le operazioni di ricerca della ragazzina dispersa in mare

La giovane donna pescarese è la prima iscritta nel registro degli indagati per la morte per annegamento della 12enne Fatime. La famiglia della bambina si è affidata a un legale per capire se poteva essere salvata

PESCARA – La baby sitter che lo scorso giovedì pomeriggio aveva in custodia Fatime e altri sette bambini, tra cui il suo stesso figlio, è stata iscritta nel registro degli indagati per la morte della 12enne, annegata mentre faceva il bagno nel tratto di spiaggia libera tra Jambo e Plinius, nella zona nord di Pescara. Come riporta questa mattina il quotidiano Il Centro, la tragedia sarebbe avvenuta per mancata vigilanza da parte della giovane, in base a quanto ricostruito da Polizia e Guardia Costiera.

La giovane donna, pescarese, era stata incaricata di sorvegliare il gruppo mentre i bambini di età compresa tra i 3 e i 13 anni trascorrevano il pomeriggio in spiaggia. In acqua, secondo le testimonianze raccolte, erano entrati solo i quattro più grandi, tra cui Fatime. Tutti sapevano nuotare e il mare era calmo. Ma all’improvviso, qualcosa è andato storto. Le sorelle di Fatime, che si trovavano accanto a lei in acqua, l’hanno vista in difficoltà nei pressi degli scogli e hanno tentato di soccorrerla.

L’allarme è scattato alle 17:10, quando un dipendente dello stabilimento Jambo e una bagnante hanno notato la confusione e lanciato la prima chiamata alla Guardia Costiera. Le ricerche sono partite immediatamente, ma c’è voluta quasi un’ora per ritrovare la bambina, che è poi deceduta in ospedale poco dopo essere stata trasportata d’urgenza in ambulanza.

La donna attualmente indagata, è stata soccorsa durante le operazioni di ricerca in seguito a un malore e uno svenimento. Sul corpo della piccola Fatime la Procura ha disposto l’autopsia che dovrà chiarire le cause esatte del decesso, mentre la famiglia, originaria della Guinea e in Italia da ormai 30 anni, si è rivolta a un avvocato per capire se la propria figlia sarebbe potuta essere salvata.

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