Nella zona antistante via Leopardi, che comprende gli stabilimenti da La Capannina a La Vongola è tornato il divieto di balneazione a causa delle forti piogge che stanno provocando degli sversamenti
PESCARA – Le abbondanti precipitazioni che si sono abbattute sulla città nella giornata di ieri e ancora nella mattinata odierna, ha portato l’Aca (Azienda Comprensoriale Acquedottistica) ad attivare le procedure previste nei casi di sversamento nel fiume Pescara delle acque miste provenienti dalla rete fognaria, sovraccaricata dalle acque piovane.
In seguito a questa situazione, il Comune di Pescara ha emesso un’ordinanza urgente che impone il divieto temporaneo di balneazione nel tratto di mare denominato “zona antistante via Leopardi”, il più vicino alla foce del fiume. Il divieto interessa il litorale compreso tra gli stabilimenti balneari La Capannina e La Vongola.
La misura è stata adottata in via precauzionale, allo scopo di scongiurare potenziali rischi per la salute pubblica, considerata la possibilità di contaminazione batterica dovuta agli sversamenti.
Attualmente non sono ancora state eseguite le analisi dell’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale), in quanto si attende la conclusione degli sversamenti per effettuare rilevamenti attendibili. Solo dopo l’ottenimento di risultati analitici rassicuranti potrà essere revocato il divieto.
Nel provvedimento si legge che “la verifica delle condizioni di balneabilità, considerato l’attuale elevato afflusso turistico, riveste carattere di assoluta urgenza”. Spetterà dunque all’Arpa eseguire i controlli microbiologici per determinare l’idoneità del tratto di mare interessato. Nel frattempo, ai concessionari e gestori degli stabilimenti balneari e delle spiagge libere interessati dall’ordinanza è stato imposto di esporre gli appositi cartelli di divieto di balneazione.
L’Aca dovrà comunicare al Comune il termine degli sversamenti, mentre l’Arpa provvederà ai successivi controlli sulla qualità delle acque, i cui risultati saranno determinanti per la revoca del divieto. Si tratta di una misura temporanea, ma necessaria per garantire la sicurezza dei bagnanti e la tutela della salute pubblica in un periodo di forte presenza turistica sulla costa pescarese.