L’indagine è iniziata dopo diverse denunce seguite al comportamento violento di un gruppo di minori tunisini non accompagnati. I giovani erano stati inizialmente accolti in strutture del Ravennate, poi allontanati e ricollocati in altre province. Le misure cautelari sono scattate a Ravenna, Parma, Caserta, L’Aquila e Pescara. Tra gli arrestati anche l’autore di un accoltellamento
RAVENNA – Nove minorenni sono finiti in manette nelle prime ore della mattina, al termine di una vasta operazione condotta dalla Polizia di Stato e coordinata dalla Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna. L’indagine, avviata nell’autunno del 2024 dalla Squadra Mobile di Ravenna, ha portato all’emissione di misure cautelari in istituto penale minorile a carico di giovani originari della Tunisia, ospitati inizialmente nei Centri di accoglienza straordinaria (Cas) del Ravennate e poi, in alcuni casi, ricollocati anche a L’Aquila e Pescara.
I capi d’imputazione contestati sono pesantissimi: si va dall’associazione a delinquere al tentato omicidio, passando per furti, rapine, aggressioni e spaccio di sostanze stupefacenti. In totale, sono 34 i reati al vaglio degli inquirenti, molti dei quali aggravati dall’uso di armi improprie come machete, coltelli e spray urticanti.
Secondo quanto emerso dalle indagini, i giovani – tutti 17enni – si sarebbero conosciuti all’interno delle strutture di accoglienza della provincia di Ravenna. Sin dai primi giorni avrebbero manifestato comportamenti violenti e pericolosi, tanto da determinare in pochi mesi la chiusura di una delle comunità ospitanti da parte della Prefettura. Dopo il provvedimento, erano stati destinati a strutture situate in altre regioni, tra cui Abruzzo e Campania, ma molti di loro si sono rapidamente sottratti alla nuova collocazione per tornare clandestinamente nel Ravennate.
Tra i ragazzi arrestati c’è anche l’autore dell’aggressione con coltello la notte del 15 luglio in piazza Duomo a Ravenna, ai danni di un coetaneo 17enne. Le misure sono state eseguite, oltre che a Ravenna, anche nelle province di Parma, L’Aquila, Pescara e Caserta, città in cui i minori erano stati di recente ricollocati.