Falsi professionisti per ottenere permessi di soggiorno: 66 persone nel mirino della Guardia di Finanza di Chieti

24 Luglio 2025
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Un’inchiesta condotta dalla Tenenza di Ortona rivela un sistema fraudolento per aggirare le norme sull’immigrazione e ottenere indebitamente benefici economici per oltre 1,4 milioni di euro

ORTONA – Un articolato sistema di frode finalizzato all’ottenimento illecito di permessi di soggiorno è stato smascherato dalla Guardia di Finanza di Chieti, al termine di un’indagine avviata d’iniziativa e condotta dalla Tenenza di Ortona, sotto la guida del tenente Giancarlo Passeri. Nel mirino 63 immigrati irregolari – tutti di origine nordafricana – e tre consulenti fiscali compiacenti, accusati di aver orchestrato l’apertura di false partite IVA su tutto il territorio nazionale per simulare attività economiche mai esistite.

L’indagine, sviluppata attraverso l’incrocio di dati tra le banche dati fiscali e i documenti acquisiti presso l’Ufficio Stranieri della Questura di Chieti, ha permesso di appurare come, in almeno 63 casi, le dichiarazioni dei redditi presentate all’Agenzia delle Entrate non fossero supportate da alcuna documentazione reale – né fatture, né registri dei corrispettivi – suggerendo la totale inesistenza delle attività dichiarate.

Secondo quanto accertato dalle Fiamme Gialle, i soggetti coinvolti avrebbero utilizzato tali dichiarazioni mendaci non solo per regolarizzare la propria presenza sul territorio nazionale, ma anche per accedere a benefici economici riservati a cittadini italiani e regolari: reddito di cittadinanza, assegno per il nucleo familiare, reddito di inclusione. Il danno stimato per le casse pubbliche ammonta a 1.445.262,38 euro.

Inoltre, 19 dei soggetti coinvolti sarebbero riusciti ad acquisire illecitamente la cittadinanza italiana, in alcuni casi sfruttando il sistema truffaldino anche per far valere requisiti reddituali non corrispondenti alla realtà.

Su proposta della Guardia di Finanza, sono già state avviate 54 richieste di cessazione delle partite IVA sospette, di cui 44 già portate a termine. Contestualmente, saranno inoltrate richieste alla Pubblica Amministrazione per la revoca dei permessi di soggiorno e il recupero dei benefici economici indebitamente percepiti.

«Il risultato di servizio raggiunto evidenzia e conferma la trasversalità dell’attività della Guardia di Finanza – ha dichiarato il colonnello Michele Iadarola, comandante provinciale di Chieti – la cui azione è stata finalizzata a contrastare il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, così da non disperdere risorse riservate agli effettivi destinatari».

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