Il consigliere d’opposizione attacca D’Alberto: «Sette anni di inerzia, Teramo è guidata da tutti tranne che dall’amministrazione comunale»
TERAMO – Il consigliere comunale di opposizione Carlo Antonetti attacca duramente il sindaco D’Alberto in merito al progetto di recupero dell’ex manicomio di Teramo e alla gestione politica della città.
«Sono rimasto basito – scrive Antonetti – nel leggere l’intervista a tutta pagina del sindaco, che ha accolto con entusiasmo l’avvio dei lavori per la Cittadella della Cultura annunciato dal rettore Corsi, auspicando una “cabina di regia tra Università e Comune”». Per Antonetti è inaccettabile che «dopo sette anni e oltre duemilaseicento giorni», il sindaco si accorga solo ora dell’importanza di un’opera «messa in cantiere dalla Regione nel 2016», dopo aver «completamente ignorato qualsiasi coordinamento o contributo alla progettazione».
Il consigliere definisce «incredibile» l’inerzia dell’amministrazione, che ancora non è riuscita «a far partire i lavori della Casa comunale, del Museo Archeologico, del Conservatorio Braga». A suo dire, il Comune avrebbe potuto rilanciare il progetto originario del Grande Teatro Lirico Ipogeo e integrarlo con i fondi previsti per il Cineteatro comunale, invece di «disperdere risorse in doppioni inutili».
Antonetti denuncia una città «governata da tutti tranne che dal sindaco e dalla giunta», dove «le scelte strategiche arrivano da altri soggetti: dalla Provincia per le scuole, dai comitati civici per l’ospedale, dai tifosi per lo stadio Bonolis». E ricorda come anche il PUMS, un tempo cavallo di battaglia dell’amministrazione, sia stato «bloccato dalle proteste».
«Ho sbagliato a chiedere più volte le dimissioni del sindaco – conclude – perché non ci si può dimettere da ciò che non si è. Teramo ha urgente bisogno di una guida vera, di una politica capace di scrivere il proprio futuro, prima che il tempo del PNRR e della ricostruzione finisca lasciando dietro solo occasioni perdute. Sarebbe necessario, oggi più che mai, cambiare le serrature».