Magnacca al Tavolo della Moda: tracciabilità, imprese e futuro del Made in Italy

22 Luglio 2025
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Dalla difesa contro la contraffazione al Digital Product Passport: l’assessore abruzzese rappresenta le Regioni in un vertice decisivo al Ministero delle Imprese e del Made in Italy

ROMA — Rinnovare senza perdere l’identità. È questa la sfida del sistema moda italiano al centro della riunione odierna del Tavolo della Moda, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Presente come capo delegazione per la Conferenza delle Regioni, l’assessore alle attività produttive della Regione Abruzzo, Tiziana Magnacca, ha portato al confronto con il ministro Adolfo Urso la voce dei territori, accompagnata dal consigliere regionale Leonardo D’Addazio.

«Una riunione che ritengo estremamente produttiva al Mimit – spiega l’assessore Magnacca – perché ha consentito di fare un focus su un settore così importante, un vero e proprio capitale sociale dell’Italia».

Al centro del dibattito, il Piano Italia Moda e le misure per affrontare la transizione digitale ed ecologica, rafforzare la filiera e sostenere le piccole imprese. Tra queste, una nuova agevolazione da 250 milioni di euro per il design e la formazione dei campionari, e un’app per tracciare la storia del prodotto: dall’origine alla produzione, dalla riparabilità al riciclo. Un primo passo verso il Digital Product Passport.

«Dobbiamo tutelare il Made in Italy contro ogni forma di contraffazione», ha sottolineato Magnacca. La tracciabilità digitale diventa così strumento cruciale per garantire autenticità e sostenibilità.

Il ministro Urso ha annunciato l’arrivo in autunno della legge sulle piccole e medie imprese. Previsti anche interventi da parte di Invitalia, Sace e Simest per facilitare accesso al credito e internazionalizzazione.

«Infine – conclude Magnacca – voglio ribadire l’importanza di sostenere la internazionalizzazione delle imprese… Senza sottovalutare l’importanza della formazione. Da evidenziare anche la necessità del passaggio generazionale che deve consentire di far traghettare la tradizione alla innovazione».

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