Sanità abruzzese, Verì attacca il centrosinistra: “Zero investimenti, ora basta lezioni”

21 Luglio 2025
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L’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, affonda il colpo sulle gestioni passate: accuse dettagliate, numeri alla mano e una ricostruzione chirurgica dei mancati investimenti del centrosinistra

PESCARA – Non è una risposta politica, ma un dossier accusatorio. Nicoletta Verì, assessore regionale alla Salute, fa nomi e date. Nel mirino l’eredità del centrosinistra, accusato non solo di immobilismo ma di aver scientemente scelto il taglio come unica strategia: zero assunzioni, nessuna pianificazione, attrezzature vetuste, fondi territoriali sacrificati per chiudere bilanci in rosso.

Una gestione da manuale del disinteresse secondo Verì. Dal 2014 al 2019, dichiara, il governo regionale si è mosso esclusivamente per uscire formalmente dal commissariamento, “utilizzando l’accetta”: servizi svuotati, investimenti cancellati, macchinari obsoleti, personale fermo. Nessun piano su mobilità passiva, nessuna digitalizzazione, e una rete ospedaliera mai assentita dal ministero.
Secondo Nicoletta Verì il quadro cambia con l’arrivo della giunta Marsilio. L’assessore rivendica l’immissione di risorse: 76 milioni stanziati per le liste d’attesa, 400 milioni sbloccati per l’edilizia sanitaria, macchinari aggiornati dopo vent’anni di incuria. Oss regolarizzati, servizi digitali finalmente operativi dal 2020. “Era impossibile garantire anche le prestazioni minime. Altro che uscita dal commissariamento”, ironizza.

Sulle liste d’attesa e sulla mobilità, Verì sostiene che le critiche sono mal indirizzate e smentisce il mito di una sanità abruzzese allo sbando. “Il 2018 si è chiuso con -105 milioni di mobilità passiva. Dov’era il piano per affrontarla? Nei nostri cassetti non esisteva”. L’assessore precisa: le prestazioni complesse vengono gestite in Abruzzo, il problema riguarda la bassa-media complessità. E sul cronico nodo delle liste d’attesa, è categorica: “Chi ci ha preceduto non ha mai alzato un dito”.

Infine, la questione dei Livelli Essenziali di Assistenza e del disavanzo. “Le previsioni 2024 certificano piena adempienza”, dichiara. Ma il centrosinistra, secondo Verì, continua a parlare di commissariamento imminente mescolando cifre e ipotesi. “Nel 2019 il verbale ufficiale parlava di 88 milioni stanziati per disavanzi precedenti. Altro che 300 milioni immaginari”.
“Il consenso non si costruisce distruggendo il lavoro altrui”, conclude l’assessore. Il messaggio è chiaro: chi non ha seminato, non può raccogliere. E soprattutto, non può impartire lezioni.

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