Francavilla, cala il sipario su Shock Wave Festival: città divisa tra entusiasmo e polemiche. Spesi 50 mila euro

21 Luglio 2025
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Gli abitanti del lungomare Tosti: “Noi isolati e bombardati di rumori per un evento a pagamento mentre il quartiere è nel degrado”. La Sindaca: “Siamo soddisfatti, la nostra è una città turistica”

FRANCAVILLA- Eventi sì, ma anche manutenzione ordinaria e straordinaria, e tutela dei residenti. Scende il sipario sullo Shock Wave Festival, l’evento musicale che ha animato per quattro serate il lungomare Tosti con artisti di punta della scena urban e pop italiana, come Anna Pepe, Irama, Tananai, Tony Boy e Artie 5ive. Ma se da un lato il festival ha attirato migliaia di spettatori, dall’altro ha sollevato un’ondata di critiche da parte di residenti e frequentatori della città, soprattutto sui social.

Le polemiche si sono concentrate sotto il post celebrativo pubblicato dalla sindaca Luisa Russo sulla sua pagina Facebook, dove diversi utenti hanno espresso malcontento per la gestione dell’evento. Disagi legati ai parcheggi e difficoltà di accesso per i residenti nelle vie limitrofe all’area del concerto, eccessiva rumorosità fino a tarda notte, che ha disturbato il riposo di molte famiglie, il linguaggio volgare utilizzato dal rapper Tony Boy, protagonista della serata di chiusura, che ha suscitato indignazione nel pubblico adulto e più attento.

“Mi chiedo se non si sia mai valutato di organizzare questi concerti per esempio nello stadio comunale” scrive Ivano. “Sarebbe utile avere trasparenza sui costi e benefici, soprattutto considerando l’impatto che un evento di questa portata può avere. Se da un lato porta musica e visibilità, dall’altro comporta disagi concreti per i residenti: rumore fino a tarda notte, traffico intenso, difficoltà di parcheggio, chiusure stradali e affollamento”, commenta Elle, “Ci chiediamo se siano stati valutati adeguatamente questi aspetti e se il Comune abbia previsto misure per mitigare i disagi o forme di compensazione per chi vive nelle zone più coinvolte. La buona riuscita di un evento non si misura solo con il numero di spettatori, ma anche con il rispetto e l’attenzione per chi il territorio lo abita tutto l’anno”.

Anche sulla pagina Facebook “Francavilla al Mare è tua”, che è un po’ il termometro del dissenso e punto di riferimento per il dibattito cittadino, sono apparsi numerosi commenti critici. Alcuni utenti hanno lamentato la mancanza di un piano di viabilità efficace, mentre altri hanno messo in discussione la scelta degli artisti, ritenuti poco adatti a un contesto familiare e turistico.

Ma quanto è costato il festival alla collettività? Secondo quanto riportato nella determinazione pubblicata sul sito ufficiale del Comune l’amministrazione ha stanziato circa 50mila euro per l’organizzazione artistica dell’evento, affidata alla società “Best Eventi 2 srl”. Una cifra destinata ad alimentare ulteriori discussioni, con molti cittadini che si chiedono se tali risorse non potevano essere destinate ad altri servizi pubblici o, nello specifico, a interventi di riqualificazione del quartiere Foro individuato come ospite dell’evento, tra le polemiche.

Via Tosti chiusa per i giorni della manifestazione, il mancato accesso alla spiaggia e le limitazioni di ingresso alle varie attività, anche sanitarie, presenti in zona hanno suscitato il malcontento di chi non arriva nella zona del Foro per turismo ma ci vive tutto l’anno: “Per andare al concerto in bici non si può più passare sulla ciclabile per via di chiodi e spuntoni di legno che fuoriescono dalla passerella in legno ridotta all’indecenza”, è il commento di Enrico. Altro elemento di discordia è costituito dalla mancata possibilità di parcheggiare in quei giorni per i residenti. Un tratto di lungomare Tosti è stato infatti interdetto sia al traffico che alla sosta dal 17 al 20 luglio proprio per consentire le operazioni di montaggio e di smontaggio delle strutture.

E qualcuno fa riferimento ad una zona che appare da anni abbandonata e mai riqualificata, con marciapiedi da rifare o quantomeno da sistemare, barriere architettoniche ed illuminazione insufficienti. Ma non solo. I residenti della zona raccontano di scivoli per disabili non in sicurezza e del pericolo non segnalato, di aree verdi incolte e di carenza di servizi.

Ma la Sindaca Luisa Russo non ci sta, ed esprime soddisfazione per l’evento che si è appena concluso: “Siamo alla quarta edizione e miglioriamo sempre di più nell’organizzazione”, premette, “abbiamo avuto la presenza di oltre 10mila persone. Qualche polemica è comprensibile, ma nel complesso il bilancio è positivo. Se vogliamo investire su una città turistica dobbiamo sopportare qualche minimo disagio”. Sul turismo le risponde Mario: “Questo evento è organizzato da privati che però si fanno ben pagare i biglietti di ingresso. Trovo scellerata la location, vicinissima ad un centro per disabili ed una RSA. Trovo indecente bloccare una strada importante per una settimana con deviazione dei servizi di bus urbani su altro tracciato; trovo sbagliato consentire il turpiloquio. Trovo indecoroso definire questo evento “turismo”.

Quanto alla scelta degli artisti, e dell’opportunità di svolgere lo spettacolo allo stadio, la Sindaca puntualizza: “Lo stadio non è attualmente nelle condizioni di ospitare eventi di questa portata, e questa manifestazione si svolge in quella zona anche per portare movimento alla zona del foro. Gli artisti, poi, prendono un pubblico trasversale, ad alcuni piacciono ad altri no”. Una chiosa, infine, sul decoro del quartiere, aspetto più volte lamentato da residenti e operatori della zona: “E’ necessario un intervento, ma il finanziamento della ciclovia è finalmente realtà e ci permetterà di operare organicamente rendendo questo lungomare uno dei luoghi più belli della città. Il progetto è approvato e in autunno inizieranno i lavori”.

Lo Shock Wave Festival 2025 ha dunque acceso i riflettori sulla città, ma ha anche messo in evidenza alcune criticità strutturali e sociali che meritano attenzione. Tra queste, spiccano le segnalazioni dei cittadini sul degrado del quartiere Foro, una zona che, pur essendo parte integrante del tessuto urbano, sembra soffrire di abbandono e carenze infrastrutturali.

Diversi residenti hanno denunciato marciapiedi rotti e sconnessi, che rendono difficile e pericoloso il transito pedonale, soprattutto per anziani e persone con disabilità, ringhiere instabili e scivoli per disabili non a norma, che rappresentano un rischio concreto per l’incolumità pubblica, una generale sensazione di trascuratezza, con aiuole invase da erbacce e sporcizia, come già segnalato anche in altre zone della città.

Tutte problematiche che, se non affrontate, rischiano di compromettere l’immagine di Francavilla come località accogliente e vivibile. Francavilla al Mare è una città con alta densità residenziale, dove il turismo estivo dovrebbe convivere con le esigenze quotidiane di migliaia di abitanti. Per questo, le leve su cui puntare per uno sviluppo turistico sostenibile dovrebbero includere riqualificazione urbana diffusa, con interventi mirati nei quartieri periferici come il Foro, per garantire decoro e sicurezza, eventi culturali e musicali inclusivi, che valorizzino il territorio senza sacrificare la qualità della vita dei residenti, mobilità sostenibile e parcheggi intelligenti, per evitare il caos viario durante le manifestazioni.

Il dibattito è aperto, e la prossima edizione dovrà fare i conti con le voci di chi chiede più attenzione alla qualità della vita urbana e una programmazione più inclusiva.

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