“Appiccialavrace” è la scritta fatta sulla sabbia. Scattata la segnalazione alla Soprintendenza che valuterà se sono stati arrecati danni al territorio
PINETO – Un gesto incosciente trasformato in contenuto social è costato caro a tre persone, denunciate dai carabinieri di Pineto per aver violato i vincoli dell’area marina protetta di Torre del Cerrano. I tre si sono spinti con rastrelli e pale a scavare nella sabbia dell’Antico Porto del Cerrano, una zona sottoposta a tutela per il suo alto valore archeologico.
Nel corso dell’azione, hanno anche tracciato sulla spiaggia una vistosa scritta “appiccialavrace” documentando tutto con un drone, utilizzato senza autorizzazione, e diffondendo le immagini online. L’episodio ha subito fatto scattare la segnalazione alla Soprintendenza, che valuterà le azioni dei tre abbiano causato danni al patrimonio archeologico presente.
Non si è fatta attendere la reazione delle istituzioni locali. In un post congiunto, il Comune di Pineto e l’Area Marina Protetta Torre del Cerrano hanno espresso forte indignazione: «Le immagini che circolano sui social mostrano profonda irresponsabilità nei confronti di un bene comune. È inaccettabile che si scavi con disinvoltura tra resti di un antico porto del XIII secolo, tutelato dal Ministero della Cultura e situato in un’area soggetta a stringenti vincoli ambientali e archeologici».
Gli enti sottolineano anche la presenza di specie protette come il fratino e la tartaruga marina, con nidi documentati proprio nei pressi della zona interessata dagli scavi. «Non si tratta solo di violare delle regole – si legge ancora nel post – ma di mancare di rispetto alla storia, alla biodiversità e alla responsabilità collettiva. Chi ama davvero la natura la protegge. Non la sfrutta per ottenere qualche like».