Soldi dirottati su conti personali e investiti in immobili, questa è l’accusa per una dirigente del Consorzio industriale di Chieti-Pescara
PESCARA – Ci sarebbe un buco da oltre 1,2 milioni di euro nei conti del Consorzio industriale di Chieti-Pescara, ente economico sotto la vigilanza della Regione Abruzzo. Secondo quanto riporta il quotidiano “Il Centro”, sarebbe coinvolta nell’inchiesta una dirigente dell’ente ora formalmente indagata per peculato dalla Procura della Repubblica di Pescara. Secondo l’accusa, la donna avrebbe sottratto denaro pubblico per anni, dal 2019 fino a pochi mesi fa, costruendo un sistema fraudolento con cui ha trasferito fondi su conti correnti personali, per poi investirli nell’acquisto di beni immobiliari.
Le indagini, coordinate dal procuratore capo Giuseppe Bellelli e condotte dal sostituto procuratore Anna Benigni, sono partite lo scorso aprile a seguito di una denuncia presentata dalla commissaria straordinaria del Consorzio, un ente in liquidazione dal 2015 e in profonda crisi finanziaria. A far scattare l’allarme era stata la direttrice della banca presso cui è acceso il conto del Consorzio, che aveva notato movimentazioni sospette.
Dai primi accertamenti, è emerso che i fondi pubblici destinati allo sviluppo industriale sarebbero stati distratti tramite una serie di bonifici. Nelle operazioni, la dirigente avrebbe falsificato le causali, indicando come beneficiari ditte e professionisti realmente collaboratori dell’ente, mentre i soldi sarebbero finiti invece su conti intestati a lei. Un inganno ripetuto nel tempo e orchestrato con metodo, sempre secondo le ipotesi della Procura.
Sotto ordine del pubblico ministero, una parte delle somme è già stata sequestrata d’urgenza, un provvedimento convalidato dal giudice per le indagini preliminari Maria Carla Sacco. Oltre al conto principale, gli investigatori hanno rintracciato altri quattro conti correnti riconducibili all’indagata, su cui sarebbero confluiti i fondi del Consorzio.