Estrazione gas a Bomba, LNEnergy: “Progetto di interesse strategico nazionale, attendiamo pronunciamento da Roma”

17 Luglio 2025
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Il Comitato VIA della Regione Abruzzo ha espresso parere negativo sul progetto Small Scale LNG nel giacimento di Collesanto. La società proponente, LNEnergy, contesta la decisione e attende il pronunciamento della commissione nazionale. Al centro della valutazione: rischio subsidenza, vicinanza a aree protette e presenza di sostanze pericolose

BOMBA – Il progetto Small Scale LNG nel giacimento di Collesanto, promosso dalla società LNEnergy, incassa un duro colpo: il Comitato VIA della Regione Abruzzo ha espresso parere negativo alla Valutazione di Impatto Ambientale. Una bocciatura che arriva dopo tre anni di istruttoria e che mette in discussione la realizzazione dell’impianto di liquefazione del gas naturale nel territorio di Bomba, in provincia di Chieti.

“Il parere arrivato ieri della commissione VIA regionale — spiega Francesco Di Luca, responsabile del sito minerario — è un atto di valutazione intermedia ed a procedimento concluso, in quanto il progetto è di interesse strategico nazionale e nei prossimi giorni è atteso il pronunciamento della commissione VIA PNIEC-PNRR a Roma”.

Secondo l’istruttoria tecnica regionale, l’impianto risulta in contrasto con le misure di tutela ambientale previste per i siti Natura 2000, in particolare per la ZPS/ZSC “Monte Pallano e Lecceta d’Isca d’Archi” e “Gole di Pennadomo e Torricella Peligna”, che si trovano rispettivamente a 580 metri e 1.860 metri dal sito individuato. Inoltre, l’impianto è classificato come industria insalubre di prima classe e rientra nella direttiva Seveso, che impone restrizioni severe in aree sensibili.

Il Comitato ha evidenziato anche criticità geologiche e ambientali: l’area è soggetta a fenomeni franosi e deformazioni del terreno, con potenziali rischi per la diga di Bomba. “Non si possono escludere rischi potenziali per la popolazione e la salute umana” — si legge nel documento — “per questo si applica il principio di precauzione”.

LNEnergy, dal canto suo, difende il progetto e ne sottolinea il valore strategico: “La nostra intenzione — afferma la società — è quella di intraprendere l’attività estrattiva ponendo innanzitutto grande attenzione alla salvaguardia del territorio, ispirandoci al criterio della massima precauzione e sostenibilità”.

Di Luca ribadisce: “La Regione ha dato il via libera al parere nazionale iniziale nel 2022 senza mai sollevare nel corso di un procedimento durato tre anni i rilievi evidenziati adesso dagli uffici tecnici regionali, per i quali siamo assolutamente disponibili a fornire tutti i chiarimenti necessari nuovamente”.

Il progetto, che prevede la produzione di LNG per la mobilità marittima e terrestre, è inserito nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030. “Si produce combustibile pulito per l’ecosistema adriatico; è green in quanto utilizza solo energia elettrica da fonti rinnovabili ed interpreta il fabbisogno di un territorio delicato, al quale occorre dare finalmente un ruolo importante” — osserva Di Luca.

Ora la partita si sposta a Roma, dove la commissione VIA nazionale dovrà pronunciarsi. Il verdetto sarà decisivo per il futuro del progetto e per il delicato equilibrio tra sviluppo energetico e tutela ambientale in uno dei territori più fragili dell’Abruzzo.

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