A Ortona torna il “Festival del dubbio”: terza edizione tra cambiamenti climatici ed emergenza carceraria

17 Luglio 2025
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Venerdì 18 e sabato 19 luglio 2025: due serate per interrogarsi sulle crisi del nostro tempo, tra riflessione culturale e impegno civile

ORTONA – Nella suggestiva cornice di piazza del Teatro F. P. Tosti, torna il Festival del dubbio, giunto quest’anno alla sua terza edizione, con due appuntamenti serali venerdì 18 e sabato 19 luglio, alle ore 21. Ideato da Gaetano Basti e promosso da Edizioni Menabò-D’Abruzzo insieme all’Associazione Romano Canosa per gli Studi Storici, presieduta da Isabella Colonnello, il Festival gode del patrocinio del Comune di Ortona e del Consiglio regionale d’Abruzzo.

L’iniziativa, che trae ispirazione dalla figura di San Tommaso Apostolo, patrono di Ortona e simbolo universale del dubbio come strumento di conoscenza, propone anche quest’anno un percorso di riflessione critica su alcuni dei grandi interrogativi della contemporaneità. Dopo aver affrontato nei primi due anni i temi della fede e dell’intelligenza artificiale, il 2025 segna un doppio focus su due crisi che segnano in modo evidente il nostro presente: i cambiamenti climatici e l’emergenza carceraria.

«L’emergenza climatica e quella carceraria sono due temi di grande rilevanza», sottolinea Gaetano Basti. «Da tempo sogno di portare la cultura all’interno delle carceri. Qualche anno fa abbiamo donato un centinaio di libri al carcere di Lanciano: un piccolo gesto, ma con un forte valore simbolico. Mi auguro che questa iniziativa possa estendersi a tutti gli istituti penitenziari d’Abruzzo, per fare della cultura un vero strumento di riscatto».

Venerdì 18 luglio: il clima che cambia, l’urgenza che cresce
La serata d’apertura si intitola “Cambiamenti climatici e urgenza” ed è moderata da Graziamaria Dragani, autrice radio-televisiva. Sul palco, quattro voci autorevoli dialogheranno sull’impatto del riscaldamento globale:

Licia Colò, volto storico della divulgazione ambientale in Italia, porterà il punto di vista dell’osservatrice e narratrice di luoghi e fenomeni naturali, maturato in decenni di viaggi e reportage;

Marina Baldi, climatologa del CNR, illustrerà le conseguenze del riscaldamento globale su ecosistemi, temperature, risorse idriche e fenomeni estremi;

Michil Costa, albergatore e fondatore della Maratona dles Dolomites, parlerà di overtourism e di come un modello turistico sostenibile possa fare la differenza per l’ambiente;

Piero Di Carlo, docente di fisica dell’atmosfera e climatologia all’Università di Pescara, si concentrerà sul territorio abruzzese, analizzando gli effetti del clima su agricoltura, qualità dell’aria, mare e strategie di mitigazione.

Sabato 19 luglio: dietro le sbarre, oltre le statistiche
La seconda serata, a cura dell’Associazione Romano Canosa per gli Studi Storici, sarà dedicata a un’altra urgenza: quella delle carceri italiane. Il tema verrà affrontato con sguardi complementari e competenze trasversali:

Franco Corleone, già parlamentare e presidente onorario della Società della Ragione, proporrà soluzioni alternative alla detenzione, efficaci nella riduzione della recidiva;

Glauco Giostra, professore emerito dell’Università La Sapienza e già coordinatore degli Stati generali dell’esecuzione penale, rifletterà sul senso della pena e sul rapporto tra giustizia e sicurezza;

Monia Scalera, Garante regionale dei diritti delle persone private della libertà, parlerà del ruolo istituzionale del Garante e della situazione detentiva in Abruzzo;

Francesco Lo Piccolo, giornalista e direttore della rivista Voci di dentro, racconterà la quotidianità invisibile delle carceri italiane, denunciando la cronica carenza di educatori: “Nel 1975, con 30.000 detenuti, c’erano 1.400 educatori. Oggi siamo a 60.000 detenuti con meno di 900 educatori attivi: molti istituti hanno un solo educatore per oltre 140 persone. È come se non ci fosse”.

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