Bilancio Ue, Marsilio attacca Bruxelles: “Fondo unico nazionale irricevibile, le Regioni devono restare protagoniste”

16 Luglio 2025
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Il presidente della Regione Abruzzo e leader del gruppo ECR al Comitato europeo delle Regioni boccia la proposta della Commissione sul bilancio comunitario: “Così com’è, è inaccettabile”. Dura presa di posizione durante le Giornate di Studio dei Conservatori regionali a San Benedetto del Tronto

SAN BENEDETTO DEL TRONTO — Si alza il tono dello scontro politico sul bilancio dell’Unione europea. A margine delle Giornate di Studio dei leader Conservatori regionali, Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo e del gruppo ECR al Comitato europeo delle Regioni, ha bocciato senza mezzi termini la proposta avanzata dalla Commissione europea.

“Così com’è la proposta della Commissione europea sul bilancio è inaccettabile: l’idea di un fondo unico nazionale che taglia fuori le Regioni è irricevibile e apre la strada a lunghi e difficili negoziati”, ha dichiarato Marsilio, intervenendo nel corso dell’incontro tenutosi a San Benedetto del Tronto.

Il nodo centrale della contestazione riguarda la gestione dei fondi di coesione e della Politica Agricola Comune (PAC), che secondo il presidente abruzzese devono restare prerogativa delle amministrazioni regionali. “Come Regioni italiane – aggiunge Marsilio – avevamo già fatto sentire la nostra voce con la lettera firmata dalla Conferenza delle Regioni e mandata a Von der Leyen. Prendiamo atto che la Presidente della Commissione non ha voluto praticamente modificare nulla della propria proposta, ciò significa che ci batteremo, di concerto con i gruppi al Parlamento europeo e con i leader dei governi nazionali, per apporre i dovuti correttivi”.

Marsilio sottolinea come la proposta rischi di penalizzare fortemente i territori, soprattutto in un momento storico in cui le sfide ambientali e sociali richiedono risposte locali e mirate. “I fondi di coesione devono rimanere una prerogativa delle amministrazioni regionali e non possono essere distribuiti a livello centrale. Stessa cosa dicasi per la Politica Agricola Comune: mai come oggi, con le sfide legate alla transizione ecologica imposta da Bruxelles, i nostri agricoltori hanno bisogno di più sostegno diretto, e non meno, come sembra essere il risultato di questa proposta”.

Il presidente conclude con un appello all’unità istituzionale dei Conservatori europei: “I Conservatori europei sono uniti a tutti i livelli della scala istituzionale per riaffermare con forza il principio di sussidiarietà e la necessità che le regioni restino protagoniste di crescita e sviluppo dei territori europei”.

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