Aggressione nel carcere di Pescara: due agenti in ospedale, allarme del sindacato sulla gestione dell’istituto

16 Luglio 2025
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Scarciolla (Sappe): “Superati i 400 detenuti. Organico insufficiente, gestione organizzativa carente. Servono interventi urgenti”

PESCARA – Nuovo grave episodio di violenza all’interno del carcere di Pescara: due agenti della polizia penitenziaria, un uomo e una donna, sono finiti in ospedale dopo essere stati aggrediti da un detenuto nella sezione detentiva psichiatrica (ATSM) dell’istituto. L’aggressione è avvenuta nella mattinata di ieri, martedì 15 luglio ed entrambi gli agenti hanno riportato traumi giudicati guaribili in sette giorni.

A denunciare l’accaduto è il Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria), che parla di “ennesimo fatto gravissimo” e punta il dito contro le condizioni operative in cui è costretto a lavorare il personale. «Siamo di fronte all’ennesimo fatto gravissimo che testimonia la drammatica condizione operativa del personale di polizia penitenziaria ormai stremato da continue emergenze – afferma il segretario provinciale del Sappe, Giovanni Scarciolla -. Questo episodio segue di pochi giorni altri eventi critici che rendono sempre più complesso e insicuro il lavoro dei nostri colleghi, già fortemente penalizzati da una cronica carenza di organico, acuita da una gestione organizzativa carente e più volte segnalata dal Sappe con comunicazioni ufficiali alla Direzione dell’istituto pescarese».

Attualmente, la casa circondariale di Pescara ospita oltre 400 detenuti, nonostante la recente chiusura di un intero reparto a seguito della rivolta avvenuta a febbraio 2025, che aveva portato al trasferimento di circa 60 detenuti per motivi di sicurezza. Tuttavia, il numero dei reclusi continua a crescere, mettendo sotto ulteriore pressione il personale in servizio. La sezione ATSM «versa in uno stato di totale abbandono a causa della carenza di personale sanitario specializzato», continua Scarciolla.

Il sindacato chiede ora interventi urgenti e provvedimenti concreti per garantire condizioni di lavoro dignitose e tutelare il personale impegnato ogni giorno in un contesto sempre più difficile.

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