Elezioni Pescara: il centrodestra risponde con tre ricorsi al Consiglio di Stato

15 Luglio 2025
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Uno come Ente comunale, uno da sindaco e assessori e infine uno dai consiglieri di maggioranza: salgono a quattro i ricorsi al Consiglio di Stato contando anche quello del centrosinistra unito

PESCARA – Aumenta sulle scrivanie del Consiglio di Stato la pila dei ricorsi inerenti alla sentenza del Tar che ha annullato le elezioni amministrative di Pescara. Oggi, ultimo giorno utile, anche la maggioranza del Comune di Pescara ha fatto la sua mossa e ha notificato ben tre istanze tramite i suoi avvocati. Ad annunciarlo stamattina è stato il sindaco Carlo Masci, insieme ad assessori e consiglieri, riuniti nella Sala Consiliare del Municipio.

In primis, chiarisce il sindaco Masci, i ricorsi sono stati autonomamente presentati dal sindaco con gli assessori, dalla maggioranza in Consiglio comunale e infine dall’Ente comunale, e di questi solo uno – quello redatto dai consiglieri – contiene la richiesta di sospensiva.

«La sentenza del TAR presenta tante lacune e imprecisioni – ha detto il sindaco –. Ha trasformato errori formali commessi dai presidenti di seggio in motivazioni per annullare la volontà espressa dai cittadini. Per questo ricorreremo in appello al Consiglio di Stato, convinti che la decisione verrà riformata in secondo grado». Pur annunciando l’appello, il sindaco ha rilanciato una richiesta anche agli avversari politici per ritirare la sospensiva e tornare alle urne nei tempi stabiliti dal Prefetto.

Sulla sospensiva si è espresso Claudio Croce, vicepresidente del Consiglio comunale e portavoce oggi dei consiglieri di centrodestra che ha spiegato come, pur essendo convinti che il Consiglio di Stato riformerà la sentenza del Tar – posizione in linea con quella del sindaco –, nel frattempo, la sentenza è esecutiva e ha paralizzato l’attività amministrativa. «La città rischia di rimanere bloccata per 5-6 mesi, fino alla decisione nel merito che potrebbe arrivare a novembre o dicembre», sottolinea Croce.

Da qui la decisione di presentare un ricorso con sospensiva, con una precisazione importante: «Siamo pronti a ritirarla – ha detto Croce – se anche i ricorrenti del centrosinistra faranno lo stesso. Non abbiamo alcun timore del voto il 24 e 25 agosto. Se si potrà votare, noi ci saremo. Ma non possiamo permettere che Pescara resti ferma per mesi».

Il Consiglio di Stato potrebbe esprimersi sulle richieste di sospensiva, presentate da entrambe le parti, già nella giornata di giovedì 24 luglio, un mese prima della data fissata per la ripetizione del voto in 27 sezioni. Mentre i tempi del parere sui ricorsi sono molto più lunghi e richiederebbero anche dei mesi, arrivando a prolungare questa aura di incertezza ancora fino all’autunno.

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