Dal 14 al 24 luglio presso Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, un’esposizione fotografica gratuita restituisce voce e immagine ai popoli italici. Un progetto che unisce storia, identità e visione imprenditoriale
PESCARA – Un ponte tra passato e futuro, è questo il senso profondo della mostra fotografica “Una finestra sugli Italici – Le nostre radici”, inaugurata oggi presso la sede di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico, in collaborazione con l’Associazione Culturale Viteliu. L’esposizione, a ingresso libero, sarà visitabile fino al 24 luglio in via Raiale 110 bis, tutti i giorni dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 17:00.
Un viaggio attraverso le immagini che raccontano la storia dei Marsi, Vestini, Marrucini, Pretuzi e di tutti quei popoli che, prima dell’avvento di Roma, hanno abitato l’Abruzzo contribuendo a dare forma all’identità stessa dell’Italia. Una memoria che torna a farsi viva, grazie a una sinergia tra cultura e mondo imprenditoriale che punta a valorizzare il territorio in chiave contemporanea.
«Per Confindustria, cultura significa identità e valori declinati sui territori – ha dichiarato il Direttore Generale Luigi Di Giosaffatte durante la conferenza stampa di apertura –. Ospitare questa mostra è la naturale prosecuzione di un impegno che portiamo avanti da oltre un decennio: integrare storia e radici nel nostro agire quotidiano. Dare spazio alla memoria rende l’impresa più consapevole e responsabile».
A ribadire la forza del racconto storico come volano di sviluppo è stato Nicola Mastronardi, giornalista e autore del romanzo “Viteliu. Il nome della libertà”, collegato in videoconferenza. «L’Abruzzo e il Molise hanno un potenziale narrativo enorme – ha detto – ma ancora poco valorizzato. La cultura non è solo turismo, è riconoscibilità, unicità, forza economica. E Confindustria ha colto perfettamente questa visione».
Profondo l’intervento di Gianni Giammarco, imprenditore e presidente dell’Associazione Viteliu, curatrice della mostra: «Riportare alla luce la storia degli Italici significa ridare dignità a un racconto collettivo ancora presente nei nomi, nei luoghi e nei gesti quotidiani degli abruzzesi. Vogliamo porre le basi per una rete italica, capace di unire istituzioni, enti e cittadini attorno alla valorizzazione delle nostre radici».
Giammarco ha anche lanciato un appello ai giovani che abbandonano l’Abruzzo a «invertire la rotta come gli imprenditori che hanno scelto di restare e costruire qui, con fatica ma anche con successo. Perché sì, si può fare. E contribuire così a dare valore a questa regione tanto bella quanto fragile».
La mostra rappresenta non solo un omaggio alle origini dell’Abruzzo, ma anche una testimonianza concreta dell’impegno di Confindustria per una visione integrata dello sviluppo economico, della coesione sociale e della valorizzazione culturale. Una finestra, quella sugli Italici, che guarda al futuro con radici ben piantate nella storia.