L’Assemblea civica dell’Aquila ha approvato all’unanimità un ordine del giorno a sostegno dei dipendenti del servizio tecnico e amministrativo dell’ASL 1, minacciati dal rischio di perdita del posto di lavoro. Avviata la richiesta di un tavolo politico-sindacale con la Regione per tutelare l’occupazione
L’AQUILA – Seduta aperta, aula gremita e dibattito acceso: il Consiglio comunale dell’Aquila ha affrontato la spinosa situazione occupazionale dei dipendenti ASL 1 del settore tecnico-amministrativo. Al centro dell’ordine del giorno, approvato con voto unanime da maggioranza e opposizione, la richiesta di interventi concreti a tutela dei 150 lavoratori che temono il licenziamento.
Il testo, proposto inizialmente dai gruppi di minoranza, è stato oggetto di emendamento da parte della maggioranza, in un segno di compattezza politica e volontà condivisa di affrontare l’emergenza. Tra gli obiettivi, l’avvio di un confronto con la Regione Abruzzo attraverso la convocazione urgente di un tavolo politico–tecnico–sindacale che includa i vertici ASL, rappresentanze sindacali e consiglieri regionali.
Nel corso della seduta sono intervenuti rappresentanti delle principali sigle sindacali, tra cui Simone Anzuini (Uil Fpl), Francesco Marrelli (Cgil), Alessio Zanon (Cisl), Marcello Vivarelli (Fesica-Confsal), e Romeo Pasquarelli (Usb). A prendere parola anche il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, che ha ribadito l’impegno istituzionale nel seguire la vertenza.
Non solo il personale amministrativo: nel documento approvato si chiede attenzione anche per gli addetti alla manutenzione impiegati dalla ditta SEMA per conto dell’ASL 1, coinvolti indirettamente nella crisi per le difficoltà contrattuali che potrebbero portare ad esuberi.
Il messaggio politico è chiaro: il Comune dell’Aquila non intende restare spettatore. Ora la palla passa alla Regione, chiamata a farsi carico della tutela occupazionale in uno dei settori più delicati della sanità pubblica abruzzese.