Elezioni Pescara, il centrosinistra: “Ricorso notificato al Consiglio di Stato, chiesta anche la sospensiva”

13 Luglio 2025
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Irregolarità troppo gravi, secondo il centrosinistra per limitare il voto a sole 27 sezioni. La sospensiva è stata ritenuta necessaria per non andare alle consultazioni durante il periodo di vacanza

PESCARA – «I nostri legali hanno notificato l’appello con richiesta di sospensiva della sentenza del Tar. L’appello è fondato su quattro motivi, a partire dal primo: la nostra richiesta di annullamento integrale delle elezioni. Le irregolarità registrate dallo stesso Tar sono troppo gravi e troppo estese perché i pescaresi possano considerarle riparate con la ripetizione del voto in sole 27 sezioni», lo affermano in una nota congiunta di questa mattina i rappresentanti di Pd, M5S, AVS e civiche, guidati dal candidato sindaco Carlo Costantini. La comunicazione arriva dopo una conferenza stampa fatta nei giorni scorsi, in cui la coalizione aveva anticipato il ricorso con sospensiva e le motivazioni su cui veniva mosso.

Il ricorso, articolato in quattro punti fondamentali, mira a ribaltare la decisione del Tar e a ottenere un nuovo giudizio complessivo sulla validità del voto che aveva riconfermato il sindaco uscente Carlo Masci al primo turno. Tra gli argomenti chiave, il centrosinistra sottolinea che la base elettorale è radicalmente cambiata: «Decorso oltre un anno – spiegano – tra decessi, nuovi maggiorenni e trasferimenti di domicilio, l’elettorato ha subito modifiche tali da influenzare l’esito del voto, specie in una tornata dove Masci ha superato il 50% per una manciata di voti».

Il secondo punto dell’appello riguarda i motivi aggiunti dichiarati inammissibili dal Tar: «In molte sezioni – aggiungono – non si trattava di fatti nuovi, ma di irregolarità già contenute nel ricorso principale. Il Tar avrebbe dovuto esaminarli ed eventualmente annullare le operazioni di voto relative». Il terzo motivo mira a estendere l’annullamento ad altre oltre 20 sezioni, in cui – secondo il centrosinistra – si sarebbero verificate irregolarità “analoghe, se non più gravi” rispetto a quelle già riconosciute nella sentenza. Infine, il quarto punto solleva dubbi sulla ricostruzione dei dati elettorali in vista di un nuovo voto parziale. «Le operazioni di riconteggio implicano una complessa ricostruzione documentale, soggetta a interpretazioni non univoche, e quindi incerta come base per il calcolo finale del risultato».

Particolarmente critica è la posizione sulla tempistica decisa dal Tar, che ha indicato nei prossimi 24 e 25 agosto, a ridosso di Ferragosto, la data del nuovo voto. «È stata motivatamente richiesta la sospensiva della sentenza, per evitare che il voto di Ferragosto vanifichi le legittime aspettative di chiarezza e trasparenza. Noi riteniamo che sia necessario prima sapere cosa è accaduto e poi votare, e non il contrario».

In attesa della decisione del Consiglio di Stato, che dovrà esprimersi nei prossimi giorni, resta alta la tensione politica a Pescara e si attende anche il ricorso del centrodestra, già annunciato dall’attuale sindaco Carlo Masci. Il giudizio del Consiglio di Stato potrebbe cambiare radicalmente il destino dell’amministrazione comunale e riscrivere l’esito delle elezioni del 2024.

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