Pagano: «Questo non scalfisce la mia determinazione»; Marsilio: «Esprimo solidarietà a entrambi, il rispetto dello Stato è alla base del nostro impegno politico»
PESCARA – Nel mirino del gruppo eversivo dei neofascisti c’erano anche due volti noti della politica abruzzese: Stefania Pezzopane, all’epoca senatrice del Partito Democratico, e Nazario Pagano, attuale deputato di Forza Italia e allora presidente del Consiglio regionale. I loro nomi compaiono in un elenco di 14 politici ritenuti “ad alto indice di fattibilità” per possibili attentati terroristici, sequestrato durante un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza.
L’elenco emerge dalle motivazioni della sentenza con cui la Corte d’Assise di Chieti, lo scorso 9 aprile, ha inflitto dieci condanne e pronunciato cinque assoluzioni nell’ambito del processo per terrorismo noto come “Aquila Nera”. L’inchiesta, avviata nel 2014, aveva portato all’arresto di alcuni membri dell’associazione di estrema destra “Avanguardia Ordinivista”, accusati di aver pianificato atti di violenza con finalità terroristiche, anche di matrice internazionale, oltre che di eversione dell’ordine democratico e di incitamento all’odio etnico, nazionale e religioso.
Secondo quanto riportato, i componenti del gruppo avrebbero preso di mira diversi rappresentanti istituzionali, tra cui Pezzopane e Pagano, progettando di colpirli “tramite armi da fuoco”. Durante le perquisizioni furono trovate anche lettere inneggianti al fascismo, con l’obiettivo dichiarato di “riconsegnare la Nazione al popolo”.
Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha espresso la sua solidarietà a Pezzopane e Pagano, “finiti nel mirino di un’organizzazione eversiva di ispirazione nazifascista come possibili bersagli di attentati terroristici. Il rispetto dello Stato e delle regole della nostra società sono alla base dell’impegno politico e del nostro lavoro quotidiano”, ha detto Marsilio.
Non è mancata la reazione diretta di Nazario Pagano, che ha definito “grave” quanto emerso. “Apprendo con stupore e turbamento di essere stato indicato come possibile obiettivo da un gruppo eversivo nazifascista – ha dichiarato – ma questo non scalfisce la mia determinazione nel servire lo Stato e le sue istituzioni. Continuerò a lavorare con serietà e con ancora maggiore convinzione”.