Deficit sanità, Asl L’Aquila taglia personale, terapia intensiva e punti di primo intervento in tutta la provincia

10 Luglio 2025
3 minuti di lettura

Tagli ai servizi ospedalieri e al personale nella delibera Asl 1 per contenere il disavanzo sanitario. Il Pd attacca: “La salute non può essere sacrificata sull’altare del disastro gestionale della destra abruzzese”. FdI replica: “Nessun pericolo per i Ppi di Pescina e Tagliacozzo”

L’AQUILA – Dimezzamento dei posti di terapia intensiva negli ospedali di Sulmona e Castel di Sangro, chiusura notturna dei Punti di Primo Intervento a Tagliacozzo e Pescina, riduzione del personale e nuovi tagli alle spese sanitarie per il 2025 e il 2026. Sono queste alcune delle misure contenute nella delibera approvata dalla Asl 1 dell’Aquila il 7 luglio, firmata dal direttore generale facente funzione, Stefano Di Rocco. Il provvedimento, che rientra nel piano di contenimento della spesa sanitaria imposto dalla Regione, punta a ridurre del 2% il bilancio 2025 per contribuire a coprire un disavanzo che, secondo le stime, supererà i 100 milioni di euro, dopo i 113 milioni del 2024.

La delibera ha provocato la reazione veemente del Partito democratico, che parla apertamente di “smantellamento della sanità pubblica” e annuncia una mobilitazione. Il senatore Michele Fina e il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci denunciano:

«Una situazione fuori controllo, frutto di anni di cattiva gestione e di scelte politiche scellerate da parte della destra regionale. Siamo di fronte al sistematico smantellamento del servizio sanitario pubblico e universalistico contro cui daremo battaglia nelle sedi istituzionali e nelle piazze. La salute è un diritto costituzionale e non può essere sacrificata sull’altare del disastro gestionale della destra abruzzese».

I due esponenti dem sottolineano in particolare gli effetti sui presidi delle aree interne:

«Particolarmente colpiti saranno i presidi della Marsica, come quelli di Tagliacozzo e Pescina, che subiranno nuovi tagli ai servizi erogati, ma anche nell’Aquilano con la demedicalizzazione della sede di Montereale. Una scelta scellerata che penalizza ancora una volta i territori più decentrati e le aree interne, già ampiamente penalizzate da una gestione sanitaria miope».

Tra le misure più criticate: la chiusura notturna dei PPI di Tagliacozzo e Pescina, la dimezzata disponibilità dei posti letto in terapia intensiva (da otto a quattro a Sulmona e Castel di Sangro), il taglio alle consulenze interne e alle trasfusioni per pazienti cronici nel pronto soccorso di Sulmona, e la eliminazione della reperibilità degli OSS a Castel di Sangro. Previsti anche controlli più rigidi sui ricoveri in terapia intensiva ad Avezzano e L’Aquila, con possibile anticipo nelle dimissioni dei pazienti stabilizzati.

Ma il fronte caldo riguarda la spesa per il personale. Secondo quanto previsto dalla delibera, nel 2025 verranno colpiti i lavoratori somministrati e gli appalti esterni, mentre dal 2026 si prevede una riduzione di oltre 4 milioni di euro, che potrebbe toccare direttamente medici e infermieri.

“Questo si tradurrà in meno medici, meno infermieri, meno operatori socio-sanitari, e quindi in servizi sempre più lenti, inefficienti e disumani», attaccano Fina e Pietrucci.

A difendere la delibera della Asl e l’operato della Regione intervengono l’assessore al Bilancio, Mario Quaglieri, e il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Massimo Verrecchia. In una nota congiunta rassicurano sulla tenuta dei servizi:

“Non c’è nessun pericolo per il ridimensionamento dei PPI di Pescina e Tagliacozzo. La delibera della Asl sulla riduzione della spesa del 2% evidenzia una ricognizione dei capo dipartimenti, a cui abbiamo già fatto notare che non dovranno coinvolgere il personale così come da indirizzo politico, quindi, fino a quando il ministero non darà indicazioni diverse i PPI di Pescina e Tagliacozzo non subiranno quel tipo di taglio così come abbiamo concordato anche con l’assessore Nicoletta Verì”.

Secondo la Regione, la delibera rientra in una strategia più ampia di contenimento della spesa, necessaria per riequilibrare i conti e rispettare i vincoli nazionali. Ma per l’opposizione è l’ennesimo passo verso il collasso del sistema sanitario regionale, soprattutto nei territori più fragili.

“Tagliare la sanità notturna, la terapia intensiva e il 118 è una scelta politica, non solo tecnica – attaccano ancora i dem – significa affossare la sanità pubblica per fini che ignoriamo. È l’ennesima dimostrazione di come la Giunta Marsilio non sia in grado di garantire il diritto alla salute e sia capace di mentire e cercare giustificazioni improbabili, una volta tratto l’ennesimo dannoso dado. Siamo al fianco di cittadini, sindaci e comitati che si stanno mobilitando per difendere il diritto alla cura, alla sicurezza e alla dignità e attiveremo tutte le azioni necessarie per garantire questa tutela”.

Altro da

Non perdere