Abruzzo, presentato il progetto di legge per il riordino idrico

9 Luglio 2025
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La riforma prevede la riduzione delle società di gestione da sei a due, puntando su una gestione più industrializzata ed efficiente

PESCARA – È stato presentato a Pescara il progetto di legge sul riordino del Sistema Idrico Integrato in Abruzzo, promosso dal presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche l’assessore Emanuele Imprudente, il vicepresidente del Consiglio regionale Marianna Scoccia, il capogruppo di Forza Italia Emiliano Di Matteo e il capogruppo della Lega Vincenzo D’Incecco.

La riforma prevede la riduzione delle società di gestione da sei a due, puntando su una gestione più industrializzata ed efficiente, capace di generare economie di scala, uniformare le tariffe, interconnettere le reti e superare i limiti delle attuali gestioni in economia. L’obiettivo, ha spiegato Sospiri, è quello di eliminare gli sprechi, ridurre le perdite e garantire un servizio idrico continuo in tutta la regione, superando la frammentazione delle governance e rafforzando il sistema idrico per renderlo più stabile, competitivo e sostenibile.

Imprudente ha ricordato come negli ultimi anni siano stati messi a disposizione oltre 720 milioni di euro per interventi sulle reti e sulle sorgenti, sottolineando la necessità di completare le opere già finanziate e di riformare la gestione per renderla più efficace ed efficiente, con una visione regionale condivisa che superi ogni localismo.

Per Scoccia, si tratta di una riforma concreta e non ideologica, che semplifica la governance e rafforza le società pubbliche, garantendo stabilità e risposte concrete ai cittadini e agli amministratori locali. D’Incecco ha definito la riforma un’occasione per migliorare il coordinamento tra i territori, ridurre le perdite, rafforzare il servizio e facilitare l’accesso ai finanziamenti europei, puntando su una gestione pubblica più solida e funzionale.

Di Matteo ha annunciato che la legge sarà presto all’esame della Seconda Commissione, con l’avvio del dibattito e la raccolta dei contributi da parte dei portatori di interesse. Anche Sara Marcozzi, già presidente della Commissione d’inchiesta sull’emergenza idrica, presente alla conferenza stampa, ha evidenziato come la proposta rispecchi le conclusioni della precedente legislatura.

Il progetto punta su quattro direttrici principali: la realizzazione di interconnessioni tra acquedotti per garantire flessibilità e resilienza, la diversificazione delle fonti idriche per rispondere alle esigenze stagionali, l’efficientamento delle reti attraverso digitalizzazione e controllo capillare, e l’industrializzazione del servizio per una gestione più efficace e pronta alle sfide future. La riforma prevede la suddivisione del sistema in due subambiti con gestione unitaria e in house, la costituzione di due assemblee dei sindaci guidate dai presidenti delle province più popolose e un nuovo consiglio direttivo dell’ERSI con sei membri. Le nuove gestioni entreranno in vigore alla scadenza delle attuali concessioni, a partire dal 2027, e in caso di inerzia delle assemblee locali, sarà il presidente della Giunta regionale ad assumere i poteri sostitutivi per garantire l’attuazione della legge.

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