Filobus, il Comitato Strada Parco scrive all’Agenzia Nazionale per la Sicurezza: «Opera incompiuta, troppi rischi ignorati»

8 Luglio 2025
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Il Comitato solleva dubbi sulla partenza dei filobus sulla Strada Parco. Sul fronte del risarcimento a mezzo fideiussione, annuncia che chiederà l’interruzione della causa perché è venuto meno l’interesse sui bus elettrici

PESCARA – Dopo il nulla osta tecnico da parte di Ansfisa (Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali) per il passaggio del filobus tra Pescara e Montesilvano, che ha consentito a TUA di dare il via alla fase di pre-esercizio da ieri lunedì 7 luglio, Ivano Angiolelli, presidente del Comitato Strada Parco Bene Comune ha sollevato una serie di critiche tecniche, dubbi procedurali e preoccupazioni sulla sicurezza legati di tale rilascio, scrivendo direttamente all’Agenzia Nazionale.

Angiolelli sottolinea con toni preoccupati la tempistica “sospetta” del via libera tecnico, concesso “in tempi record” per un’infrastruttura ancora incompiuta e non realizzata a regola d’arte. Nella conferenza stampa organizzata dal Comune di Pescara e da TUA nei giorni scorsi, il direttore generale dell’azienda di trasporto, Maximilian Di Pasquale, ha annunciato il benestare tecnico come una tappa decisiva per l’avvio dell’impianto. Ma per il Comitato si tratta di un’approvazione troppo leggera da attribuire all’intento del sindaco Masci “di ben figurare nella campagna elettorale estiva”.

Tra i nodi irrisolti figurano le condizioni del manto stradale su cui insiste il tracciato filoviario, definito a “grave rischio di cedimento” per la presenza di corsi d’acqua sotterranei e il mancato convogliamento delle acque reflue, che avrebbero compromesso anche le condotte in cemento dell’ACA. Il Comune di Montesilvano, si legge nella pec, potrebbe dover rispondere dei danni causati. Sottolineata anche la prossimità della linea del gas metano in via Castellamare Adriatico, la presenza di barriere architettoniche “insuperabili”, e le corsie troppo strette che non garantirebbero un passaggio sicuro dei filobus Van Hool Exqui.City18T, mezzi peraltro fuori produzione dall’aprile 2024, scrive Angiolelli.

Non mancano osservazioni sul mancato rispetto dei criteri di accessibilità per i disabili, sull’assenza di presidi per la sicurezza dei pedoni in una zona densamente abitata e sulla presenza di semafori malfunzionanti lungo il percorso. Angiolelli invita inoltre a riflettere sul reale apporto di benefici dell’infrastruttura alla qualità dell’aria, mentre potrebbe addirittura peggiorare la viabilità mare-monti.

Angiolelli denuncia infine la mancata pubblicazione del Nulla Osta Tecnico da parte della stazione appaltante, chiedendone copia immediata per verificare i contenuti e spiega che nella giornata di ieri sono state effettuate solo prove tecniche dai filobus e non un vero e proprio pre-esercizio, che implica lo stop del mezzo a tutte le fermate durante tutte le corse e l’incarrozzamento del disabile a bordo. Inoltre, solleva dubbi sulla competenza della Regione Abruzzo ad autorizzare il regolare esercizio dell’impianto dal 1° agosto, sottolineando che la titolarità sarebbe invece del Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili (MIMS). “Ennesimo eccesso di potere? Magari no”, conclude Angiolelli nella lettera.

A margine, il Comitato segnala anche le difficoltà incontrate nel tentativo di richiedere una fideiussione bancaria per proseguire l’azione legale: la sentenza del Consiglio di Stato, infatti, non riporta né la cifra esatta da garantire né una scadenza per l’eventuale rimborso, rendendo impossibile procedere. Parallelamente, il Comitato esprime l’intenzione di valutare l’interruzione della causa, ritenendo venuto meno l’interesse originario legato all’introduzione dei bus elettrici.

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