Suicidio nel carcere di Vasto, il Sindaco Menna: “Struttura abbandonata, servono uomini e risorse”

7 Luglio 2025
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Il primo cittadino esprime cordoglio per la morte del detenuto con fragilità psichiche e denuncia le gravi carenze strutturali e organizzative dell’istituto penitenziario

VASTO – Dopo la tragica notizia del suicidio di un detenuto con fragilità psichiche nella Casa di Lavoro di Vasto, arriva la dura presa di posizione del sindaco Francesco Menna. In una nota stampa diffusa nelle ultime ore, il primo cittadino esprime “profondo dolore” per la morte dell’uomo, un quarantenne magrebino da pochi giorni ospite dell’Articolazione per la Tutela della Salute Mentale della struttura penitenziaria, e rivolge un duplice messaggio: solidarietà al personale, denuncia all’abbandono istituzionale.

“La morte di una persona con fragilità psichiche nella casa di lavoro di Vasto è un fatto gravissimo che ci addolora profondamente”, scrive Menna. “Esprimo il mio cordoglio alla famiglia e la mia massima solidarietà agli agenti e al personale, costretti da anni a lavorare in condizioni insostenibili”.

Condizioni che – secondo il sindaco – sono note da tempo e da troppo tempo ignorate. “Il carcere di Vasto è abbandonato”, afferma senza mezzi termini. “Servono risposte concrete: uomini e risorse. Lo Stato non può più voltarsi dall’altra parte”.

Parole che fanno eco alle recenti dichiarazioni della UILPA Polizia Penitenziaria, che ha denunciato una grave carenza di organico – 69 agenti in servizio su un fabbisogno di almeno 143 – e la conseguente impossibilità di garantire un presidio costante anche nei reparti più delicati, come quello per la tutela della salute mentale.

Menna ricorda inoltre che l’allarme sul carcere vastese non è nuovo. “Negli anni passati – sottolinea – c’è stato un percorso condiviso con le organizzazioni sindacali e con chi, a vario titolo, si è impegnato per richiamare l’attenzione su questa realtà afflitta da varie problematiche”.

Ma gli appelli, finora, non hanno prodotto svolte significative. Oggi, con l’ennesima tragedia dietro le sbarre, il sindaco torna a chiedere interventi immediati e strutturali. Perché, ribadisce in sostanza il suo messaggio, non si può continuare a contare le vittime e al tempo stesso restare inerti.

L’episodio di Vasto si inserisce in un quadro nazionale sempre più drammatico: dall’inizio del 2025 sono già 37 i detenuti suicidi, cui si aggiungono tre operatori penitenziari.

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