Dure parole dal Partito Democratico abruzzese, che replica alle dichiarazioni del sindaco Carlo Masci dopo la sentenza del TAR sulle irregolarità elettorali del 2024. Marinelli, D’Alfonso, Fina e Ranalli, insieme ai consiglieri comunali, chiedono nuove elezioni per l’intera città, non solo nelle 27 sezioni contestate. Al fianco del candidato sindaco Costantini, si valutano tutti gli strumenti per garantire la piena trasparenza del processo democratico
PESCARA – Il fronte del centrosinistra abruzzese alza il tono dello scontro istituzionale dopo la sentenza del TAR che ha messo in discussione la legittimità dell’elezione del sindaco Carlo Masci. Il Partito Democratico, con il segretario regionale Daniele Marinelli, i parlamentari Luciano D’Alfonso e Michele Fina, la segretaria provinciale Carmen Ranalli e i consiglieri comunali pescaresi, ha diffuso una nota congiunta dai toni netti e inequivocabili.
“Sono gravi e irresponsabili le dichiarazioni del sindaco di Pescara,” denunciano gli esponenti del PD, “C’è una assoluta incomprensione della gravità della situazione certificata dal TAR, che lo ha visto eletto al primo turno con soli 500 voti di scarto.”
Il riferimento è alla recente pronuncia del Tribunale amministrativo regionale che ha evidenziato gravi irregolarità in 27 sezioni cittadine e ha aperto la strada alla possibilità di un nuovo voto. Ma per il Partito Democratico, le anomalie riscontrate non si fermerebbero a quei seggi.
“La città tutta merita di tornare alle urne,” afferma il gruppo dirigente, “perché il processo democratico è stato inquinato da evidenze certificate dal TAR. È un diritto che va difeso.”
I vertici del partito confermano di essere impegnati, insieme al candidato sindaco Carlo Costantini e alla coalizione di centrosinistra, in una valutazione tecnica e giuridica su tutte le opzioni disponibili. Tra queste, spicca l’ipotesi di un ricorso al Consiglio di Stato per estendere l’annullamento oltre le 27 sezioni, chiedendo di rifare completamente le elezioni.
“Con il voto si deve scegliere la migliore guida per la città, in trasparenza e nel rispetto di tutte le regole previste dalla legge,” sottolineano ancora. “Cosa che, stando alla sentenza emessa, a Pescara non è avvenuta.”
Il PD si dice pronto a sostenere Costantini e tutte le forze civiche e politiche che lo affiancano, nel nome della legittimità istituzionale e della fiducia dei cittadini.