Il capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale, Silvio Paolucci, lancia un durissimo attacco alla Giunta Marsilio: “Aumentano le tasse e peggiorano i servizi, la sanità è in caduta libera”. La Regione, secondo l’esponente dem, avrebbe disatteso le indicazioni e ora “i Ministeri non si fidano più”. Nel mirino anche i 175 milioni usati per altri scopi, il mancato Piano operativo e i fondi per l’edilizia sanitaria mai sbloccati
L’AQUILA – Tasse aumentate, disavanzi nascosti, ulteriori tagli all’orizzonte e una sanità in profonda crisi. È un attacco durissimo quello lanciato dal capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale, Silvio Paolucci, contro la giunta di centrodestra guidata da Marco Marsilio. Una vera e propria requisitoria politica scandita da numeri allarmanti e accuse frontali, alla vigilia della verifica ministeriale sui conti della sanità abruzzese, in programma l’11 luglio. Una data campale per l’Esecutivo regionale che Paolucci definisce senza mezzi termini “un disastro annunciato”.
L’attacco dell’esponente dem parte da lontano, ma trova nei primi 16 mesi della nuova legislatura la sintesi di cinque anni di gestione, a suo dire, fallimentari:
“Quello che è accaduto in questi primi 16 mesi della nuova Legislatura Marsilio – attacca Paolucci – è la perfetta conseguenza di quanto è successo nei suoi primi cinque anni di governo: una escalation. Avevano promesso che non avrebbero aumentato le tasse: è falso, le hanno aumentate. Avevano negato l’esistenza di debiti: anche questo è falso”.
Il consigliere democrat ricostruisce le tappe di quella che definisce una deriva finanziaria, cominciata con la legge regionale 9/2024, che ha dovuto coprire un disavanzo di 128 milioni. A dicembre, una nuova stangata: altri 20 milioni di accantonamento per un deficit poi rivelatosi pari a 81 milioni. Da qui la manovra lacrime e sangue da 113 milioni di euro tra tasse e tagli.
“Noi del Partito Democratico abbiamo sempre denunciato tutto questo, ma ci hanno accusato di fare allarmismo. I fatti oggi ci danno ragione. Non solo noi non crediamo più a questa Giunta, ma anche i Ministeri non si fidano più”.
Una preoccupazione crescente, alimentata – secondo Paolucci – da gravi irregolarità nella gestione delle fatture in alcune Asl, che potrebbero avere ripercussioni davanti alla Corte dei Conti.
Ma è la scadenza dell’11 luglio a rappresentare, secondo il Pd, un fallimento certo.
“Non si tratta di fare le Cassandre, ma di leggere i verbali delle ultime riunioni. Il Governo nazionale ha chiesto interventi precisi: un Piano operativo assente da anni, risorse accantonate per il disavanzo 2025 e la destinazione della fiscalità aggiuntiva alla sanità. Non è stato fatto nulla di tutto questo. Il verbale di dicembre 2024 è chiaro: la Regione è in forte disavanzo strutturale”.
Nel mirino del Pd anche l’uso dei 175 milioni derivanti dalle maggiori aliquote fiscali, che per legge dovrebbero essere destinati al comparto sanitario. Una indicazione di legge – a detta del capogruppo dem – che la giunta Marsilio avrebbe disatteso:
“La normativa nazionale è altrettanto chiara: in presenza di un disavanzo, le maggiori aliquote fiscali devono essere destinate alla sanità. Parliamo di 175 milioni di euro che la Giunta Marsilio ha usato per altri scopi, violando quanto previsto dalla legge. Anche questo potrebbe essere materia per la Corte dei Conti”.
A peggiorare il quadro, l’obbligo di accantonare 40 milioni di euro per il Patto di stabilità del Governo Meloni, che – evidenzia il capogruppo Pd – impatterà pesantemente su Comuni e Regioni:
“La Regione Abruzzo sarà costretta a tagli devastanti in tutti i settori sensibili. Non viene approvato un Piano Operativo da anni semplicemente perché non riescono a farlo in pareggio”.
Sul piano dei servizi sanitari, il Pd dipinge un sistema in piena crisi, privo di governance e guidato da atti aziendali risalenti alla giunta D’Alfonso:
“Il risultato è un’amministrazione che galleggia, peggiora i servizi, rinuncia a governare e si rifugia nella propaganda e nelle bugie. Gli atti aziendali in vigore risalgono ancora alla Giunta D’Alfonso, di oltre sette anni fa. Nel frattempo il servizio sanitario regionale è in caduta libera. Aumentano le tasse, aumentano i tagli, peggiorano i servizi”.
Le conseguenze, secondo i dati forniti dal consigliere regionale di opposizione, sono evidenti: 120mila abruzzesi rinunciano alle cure, i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) sono in caduta, e le liste d’attesa sono diventate “liste di galleggiamento”.
“Dalla rete dell’emergenza-urgenza alla sanità territoriale, le aree interne sono aggredite. 120mila abruzzesi rinunciano alle cure, i Livelli Essenziali di Assistenza crollano, la mobilità sanitaria peggiora, e le liste d’attesa diventano liste di galleggiamento. Ho fatto accessi agli atti ancora inevasi, ma sono certo che i dati confermeranno il declino”.
Infine, la denuncia sugli investimenti fermi, in particolare quelli per l’edilizia sanitaria:
“Da sette anni sono fermi 500 milioni per l’edilizia sanitaria. Siamo tra gli ultimi anche nell’utilizzo delle risorse PNRR e maglie nere in tanti altri settori. Sempre ultimi, con Marsilio”.