La Procura regionale della Corte dei Conti per l’Abruzzo ha presentato ricorso in opposizione contro il decreto che aveva escluso la responsabilità del sindaco di Chieti Diego Ferrara e dell’assessora al bilancio Tiziana Della Penna. Secondo il Sostituto Procuratore Generale Maria Ciani, le condotte gestionali degli amministratori in carica dal 2020 avrebbero aggravato la crisi finanziaria, contribuendo al dissesto del Comune dichiarato nel 2023. Il ricorso chiede sanzioni pecuniarie e misure interdittive per Ferrara, Della Penna e otto revisori contabili
CHIETI – C’è un nuovo capitolo nel caso del dissesto finanziario del Comune di Chieti. La Procura regionale della Corte dei Conti, con un articolato ricorso firmato dal Sostituto Procuratore Generale Maria Ciani, contesta la decisione del Giudice monocratico che lo scorso mese ha assolto il sindaco Diego Ferrara e l’assessora alle Finanze Tiziana Della Penna, escludendo un contributo grave e colposo da parte loro nella crisi economico-finanziaria dell’Ente.
Il ricorso contesta la decisione del Giudice monocratico, che aveva ritenuto non dimostrabile un nesso causale tra l’operato di Ferrara e Della Penna e il dissesto dichiarato nel 2023. La Procura insiste, invece, su una responsabilità “prolungata e concreta”, legata alla gestione del piano di riequilibrio pluriennale giudicato inefficace dalla Sezione di Controllo, e sulla scarsa attendibilità dei dati di bilancio sottoposti all’approvazione.
“La Procura ritiene che la responsabilità del dissesto del Comune debba essere imputata anche agli amministratori in carica da ottobre 2020 fino al 22/06/2023”, si legge nel ricorso, “i quali hanno gestito il Comune di Chieti con grave e ingiustificabile trascuratezza, reiterata negli anni, attuando scelte che […] hanno condotto l’Ente fino al punto di non ritorno costituito dalla formalizzazione dello stato di dissesto.”
La Procura evidenzia inoltre che il piano di riequilibrio pluriennale sostenuto dalla nuova amministrazione era “assolutamente privo di misure atte a sostenere la realizzabilità in concreto” del recupero del disavanzo.
Secondo la Procura, che chiede la condanna al pagamento di sanzioni pecuniarie nella misura di 84.750 euro per Diego Ferrara e di 40.500 euro per Tiziana Della Penna – oltre alle sanzioni interdittive per entrambi, ai sensi dell’art. 248 TUEL – la situazione “è stata aggravata e divenuta irrecuperabile a causa della grave e colpevole inerzia imputabile agli organi di controllo interno”.
Vengono infatti citati otto revisori dei conti in carica tra il 2015 e il 2021, tra cui Ilaria Valentini, Maria Domenica Di Carlo, Enza Di Domenico, Angelo Palombizio, Alfonso Di Sabatino Martina e Luciana Cunicella, per i quali la Procura formula richieste pecuniarie dai 17.000 ai 48.000 euro. In totale, le sanzioni richieste superano i 300.000 euro, a cui si aggiunge la richiesta di applicazione delle misure interdittive previste dalla normativa.
La reazione di Ferrara e Della Penna:
“La richiesta della Procura della Corte dei Conti era fra gli scenari possibili a fronte della sentenza di assoluzione emessa sul nostro operato da parte della magistratura contabile un mese fa,” hanno dichiarato. “Confidiamo che venga ribadita alla luce dei fatti già prodotti e alla memoria che contribuiremo a fornire in occasione dell’udienza di settembre. Umanamente crea un po’ di amarezza, ma non sfiducia nell’azione della magistratura.”
Il ricorso, che cita una lunga serie di osservazioni sulle carenze nel piano di risanamento e nel monitoraggio dei residui attivi, approderà in udienza a settembre, quando le parti potranno presentare memorie difensive. Nel frattempo anche l’ex sindaco Umberto Di Primio, condannato nel primo grado per responsabilità nella gestione fino al 2020, ha presentato ricorso.