Il Comitato Ristretto dei Sindaci della Asl 02 respinge il piano per l’attivazione delle sedi del 118 e delle automediche nel Sangro Aventino e Alto Vastese. Ferrara: “Non possiamo accettare uno squilibrio nell’assistenza sanitaria d’urgenza”
CHIETI – È stata respinta all’unanimità la proposta avanzata dalla Asl Lanciano-Vasto-Chieti per la riorganizzazione del servizio di emergenza-urgenza 118 nelle aree interne del Sangro Aventino e dell’Alto Vastese. A deciderlo, il Comitato Ristretto dei Sindaci, riunitosi il 30 giugno con i vertici dell’azienda sanitaria per discutere un piano che, secondo gli amministratori locali, non garantirebbe un’adeguata copertura territoriale.
“Da tempo i sindaci di questi territori reclamano maggiore attenzione per un equo soddisfacimento del diritto alla salute dei loro concittadini – ha dichiarato il presidente del Comitato, Diego Ferrara – che spesso si trovano svantaggiati rispetto ai centri più popolosi in caso di patologie acute tempo-dipendenti”.
La proposta della Asl prevedeva l’attivazione di due sole ambulanze medicalizzate: una a Castiglione Messer Marino (di giorno) e a Gissi (di notte), l’altra tra Atessa e Casoli con turnazione analoga. Il resto del servizio sarebbe stato affidato alle automediche, mezzi con medico a bordo che si spostano su richiesta.
Una soluzione ritenuta inadeguata dai sindaci, che hanno evidenziato le criticità orografiche, la carenza di personale medico e le difficoltà logistiche nel raggiungere i centri più isolati.
“Non possiamo accettare uno squilibrio di assistenza medica nei vari distretti – ha ribadito Ferrara – soprattutto nel delicatissimo ambito della medicina d’urgenza, dove i minuti possono decidere della sopravvivenza o meno di un cittadino”.
Alla riunione ha partecipato anche la sindaca di Castiglione Messer Marino, Silvana Di Palma, insieme ai direttori generale, amministrativo e sanitario della Asl. Di fronte alle contestazioni, il dottor Palmieri si è impegnato a rivalutare la proposta e a presentare una nuova bozza nella prossima riunione, fissata per il 10 luglio.
Il confronto resta aperto, ma il messaggio dei sindaci è chiaro: nessun territorio deve essere lasciato indietro, soprattutto quando si parla di salute e tempestività nei soccorsi.