Dopo un anno di battaglie, viene riconosciuta ufficialmente l’assistenza infermieristica a scuola: una conquista di Insieme per Silvia, Carrozzine Determinate e Cgil di Teramo
PESCARA – Fino al 25 giugno scorso i bambini affetti da disabilità gravissime erano costretti a rinunciare alla scuola per la mancanza di assistenza infermieristica, ma grazie ad un’intesa tra Regione, le associazioni Insieme per Silvia e Carrozzine Determinate e la Cgil Abruzzo Molise è stato ufficialmente esteso il servizio di assistenza infermieristica anche in ambito scolastico, garantendo così il diritto all’istruzione e alla salute per gli alunni più fragili e aprendo la strada a una scuola finalmente più inclusiva e accessibile.
Tutto è iniziato dalla vicenda di Silvia, una bambina di Martinsicuro (Teramo) affetta da una rara malattia e impossibilitata a frequentare la scuola per l’assenza di un adeguato supporto sanitario. L’associazione che porta il suo nome, sostenuta dall’associazione Carrozzine Determinate e dalla Cgil di Teramo, ha lanciato una petizione online, attirando l’attenzione dell’opinione pubblica. Il risultato è stato l’estensione del servizio di assistenza infermieristica domiciliare (Adi) anche in ambito scolastico, permettendo a Silvia e ad altri alunni in condizioni simili di tornare in classe in piena sicurezza.
«Siamo riusciti ad ottenere non solo la presenza dell’infermiere a scuola, per chi necessita di attività sanitarie complesse, ma anche una straordinaria risposta a livello sociale», dichiarano le associazioni promotrici e il sindacato.
Nel comunicato diffuso alla stampa, viene inoltre ricordato il caso di un 48enne affetto da tetraparesi dalla nascita, costretto da tempo a rinunciare a ogni uscita per l’impossibilità dell’operatore Adi di assisterlo fuori casa. Anche questa situazione ha trovato risposta: la nuova gara d’appalto per i servizi di cure domiciliari prevede ora, in casi eccezionali, l’assistenza anche fuori dal domicilio.
Il prossimo obiettivo è estendere questa conquista al livello nazionale. L’associazione Insieme per Silvia ha già avviato un dialogo con il Ministero della Salute, chiedendo un incontro con il ministro Orazio Schillaci per far inserire questo tipo di assistenza tra i Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), così da garantire una programmazione omogenea delle risorse su tutto il territorio italiano.
«È un risultato straordinario e storico – commentano le associazioni e la Cgil – frutto di una mobilitazione corale e di un impegno civile condiviso. Ringraziamo per l’ascolto e la sensibilità l’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, l’assessore alle Politiche sociali, Roberto Santangelo, e il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio. Abbiamo lottato per diritti costituzionali inalienabili, sanciti anche dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità».