Francavilla, un terreno comunale nel giardino di famiglia della Sindaca Russo

30 Giugno 2025
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Dal profilo Fb della sindaca Luisa Russo

La scoperta dell’ex primo cittadino Luciani: “Un’area pubblica trattata per anni come privata. Ora il sindaco la restituisca alla comunità”. Russo: “Area di nessuna utilità”

FRANCAVILLA AL MARE – C’è un piccolo fazzoletto di terra nel cuore di Francavilla al Mare, appena 70 metri quadri, che il Comune ha messo a bando per la vendita con asta pubblica. Siamo in zona Sud, all’incrocio tra via Barbella e una traversa di via Piave. Il terreno in questione è edificabile e il prezzo a base d’asta è stato fissato in euro 4.928,00. Pochi soldi, per aggiudicarsene la proprietà.
“I concorrenti” – è specificato nel bando – dovranno dichiarare di conoscere l’immobile posto in vendita e di accettarlo nello stato di fatto e di diritto in cui si trova sino alla data del rogito, così come visto e piaciuto”. Una condizione normale, se non fosse che il terreno in questione è in uso esclusivo, con tanto di muro di cinta e pertanto impenetrabile, della Famiglia Russo. Parliamo della famiglia della sindaca Luisa Russo.

A tirar fuori la questione è l’ex Sindaco Antonio Luciani che, dopo aver intercettato sul sito istituzionale del Comune l’avviso in questione, il caso ha voluto all’indomani della delibera che preserva le zone vicine al mare dall’edificazione, ha deciso di approfondire la vicenda con gli uffici comunali. Col consigliere comunale Pier Paolo Paolini si è recato al settore tecnico, ed ha appurato quello che si temeva: quel fazzoletto di terra, in una zona densamente abitata e afflitta da una storica carenza di parcheggi, è inglobato nella proprietà di famiglia della Sindaca.
“Si tratterebbe dunque”, scrive l’avvocato Luciani, “di un’area pubblica che è stata recintata da tempo e sottratta all’uso collettivo, trasformandosi di fatto in pertinenza di una proprietà privata. A fronte di tale evidenza, l’Amministrazione ha incredibilmente scelto la strada della vendita, anziché intraprendere le azioni necessarie per restituire il bene alla cittadinanza, cosa che il primo cittadino avrebbe dovuto fare all’indomani della sua elezione, non tacere per tre anni. Tale circostanza configura un evidente conflitto di interessi e solleva interrogativi gravi in merito alla trasparenza amministrativa, al rispetto della legalità e alla tutela del patrimonio pubblico. Non è accettabile che l’istituzione pubblica si pieghi agli interessi privati – tanto meno quando questi coincidano con quelli del suo rappresentante più alto”.

L’ex primo cittadino solleva poi altri interrogativi, che dice che approfondirà nelle sedi competenti: ” Dai dubbi sull’effettivo possesso del terreno da parte di soggetti privati alla mancanza di chiarezza circa eventuali corrispettivi versati o sanatorie richieste. Ogni aspetto di questa vicenda sarà oggetto di segnalazione presso le competenti autorità giudiziarie e contabili”. E chiude con un monito: “Chiediamo al Sindaco un atto di responsabilità: revochi il bando di vendita, rimuova la recinzione abusiva e restituisca immediatamente l’area all’uso collettivo. In quella zona si realizzino, finalmente, servizi essenziali per i cittadini – a partire da un parcheggio pubblico. I cittadini hanno il diritto di godere degli spazi pubblici, e le istituzioni il dovere di garantirli e proteggerli”.

La vicenda è destinata a diventare una questione politica, e trasformarsi in un macigno per l’Amministrazione in carica. Ma la Sindaca si giustifica: “Il Consiglio Comunale ha approvato nel 2023 il piano delle alienazioni nella quale è prevista, tra l’altro, la vendita di circa 40 piccoli terreni. Si tratta di tutti appezzamenti che sono di fatto da decenni già nel possesso di privati, perché appunto “inglobati” in proprietà private sin dal dopo guerra. Si tratta di un’area di 70mq ricadente all’interno della proprietà di un mio familiare, di ben più ampia estensione, che si trova nello stato attuale dall’immediato dopoguerra. In particolare si tratta di una piccola fascia di terreno sita nel mezzo del giardino, sulla quale, nelle cartografie, è riportato un tracciato per una strada di piano, mai realizzata e assolutamente non realizzabile oggi perché sbucherebbe su un fabbricato esistente almeno dagli anni 50/60. Non potrebbe avere alcuna utilità pubblica, quindi nessuna area viene sottratta alla possibile fruizione dei cittadini”.

E sul fatto che l’area sia edificabile, parla di errore degli uffici, e c’è anche il dubbio che il bando sia legittimo rispetto alla recente approvazione della delibera delle zone 15: “Credo proprio che l’area non sia edificabile, essendo un cosiddetto relitto perché destinata, ripeto sin dal dopoguerra, a strada, oggi irrealizzabile. Ritengo che l’indicazione dell’area come edificabile sia un errore, ma ho chiesto di fare delle verifiche e, se così fosse, il bando verrà ritirato, corretto e successivamente ripubblicato. Occorre anche verificare se tale avviso, proveniente dalla delibera del 2023, sia compatibile con la recente delibera di approvazione delle nta delle zone 15”.

Suggestivo il passaggio in cui la sindaca Luisa Russo dice: “Non è certamente stata sottratta nessuna area ai cittadini, ed anzi si sta chiedendo ai privati che la possiedono ad uso esclusivo sin dall’immediato dopoguerra, di regolarizzare la posizione acquistando quei lotti e versando i relativi importi in favore del Comune. Ciò anche al fine di evitare possibili contenziosi tra privati e pubblica amministrazione”. Che tradotto significa che il Comune ha fatto un bando di asta pubblica destinato ai privati che possiedono quei terreni ad uso esclusivo, quindi persone con un nome e un cognome, per tentare di sanare una situazione evidentemente insanabile. Pensando che a nessuno interessi partecipare all’asta.

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