Il Consiglio di Stato respinge l’appello di TUA Spa e conferma la sospensione cautelare del servizio con bus elettrici sulla Strada Parco. La misura resta valida solo se il Comitato Strada Parco presterà garanzia fideiussoria mensile di 50.000 euro per eventuali danni. La vicenda torna ora al TAR per una rapida decisione di merito
ROMA – Una battaglia che si gioca metro dopo metro lungo la Strada Parco e che coinvolge trasporti pubblici, ambiente e cittadinanza attiva. Il Consiglio di Stato, con ordinanza pubblicata oggi, ha confermato la sospensione del servizio con bus elettrici sulla storica arteria verde tra Pescara e Montesilvano, rigettando il ricorso cautelare presentato dalla Società Unica Abruzzese di Trasporto (TUA Spa).
Il cuore del contenzioso ruota attorno all’autorizzazione, rilasciata dalla Regione Abruzzo, che consente l’attivazione provvisoria del servizio in attesa del nulla osta tecnico da parte del Ministero delle Infrastrutture (MIMS). Tale permesso aveva scatenato le proteste del Comitato Strada Parco Bene Comune, timoroso per l’impatto ambientale e per la mancata sicurezza del progetto.
Pur senza esprimersi sul merito della vicenda, i giudici di Palazzo Spada hanno dato priorità al “danno grave” evidenziato dal TAR, legato in particolare al mancato completamento dei controlli di sicurezza sul tracciato. Il Consiglio ha però subordinato l’efficacia della sospensione a una specifica condizione: il Comitato dovrà prestare, entro 10 giorni, una fideiussione bancaria mensile di 50.000 euro, valida fino alla conclusione della causa, a garanzia dei danni economici che TUA potrebbe subire in caso di decisione finale a suo favore.
La decisione tiene conto anche degli “effetti irreversibili” paventati dalla società di trasporto, tra cui l’aumento dell’inquinamento dovuto al ricorso a bus a gasolio e le pesanti perdite nei ricavi da biglietteria. Tuttavia, per i giudici, la tutela del bene pubblico e la cautela su questioni ambientali e di sicurezza impongono un’attenta gestione temporanea.
Il TAR dell’Abruzzo – sezione di Pescara – è ora chiamato a fissare un’udienza di merito a breve termine, per decidere definitivamente sul futuro del progetto. In gioco c’è molto più di una linea di trasporto: la visione della mobilità sostenibile in una delle aree più sensibili e simboliche dell’Adriatico centrale.